New York (New York, Usa), 12 gen. (LaPresse/AP) – Sono state respinte ieri le denunce sporte dai pazienti dell’unità neonatale del Lenox Hill hospital di New York, perché irritati dalle restrizioni subite mentre Beyoncé stava dando alla luce la sua prima figlia. La star della musica internazionale e il marito Shawn Carter, noto con il nome da rapper Jay-Z, hanno avuto la loro bambina, chiamata Ivy Blue Carter, al famoso ospedale di Manhattan e sembrerebbe che Jay-Z avesse preso in affitto un intero piano dell’unità neonatalem, pagando circa un milione di dollari e predisponendo un serrato servizio di sicurezza, che ha creato non pochi disagi agli altri pazienti del reparto. I media hanno riportato che le guardie del corpo avevano bloccato i genitori nel reparto per ore dall’unità neonatale. L’ospedale, di contro, ha negato le informazioni circolate, dichiarando che la coppia ha pagato la tariffa prevista per una suite executive, senza però specificare i privilegi inclusi. Sono scattate due denunce nei confronti dell’ospedale newyorkese. Il portavoce del dipartimento sanitario Jeffrey Gordon ha precisato che una era in forma anonima, mentre l’altra proveniva da qualcuno che aveva appreso la questione attraverso i media. Ad ogni modo, ieri, entrambe sono state respinte.

Una neo mamma Rozz Nash Coulon ha detto all’Associated Press che i suoi gemelli, nati il 28 dicembre, erano nello stesso reparto neonatale, e che da venerdì si erano intensificate le misure di sicurezza e che le guardie dirigevano il traffico nei corridoi. “Sembrava che sul piano ci fosse il presidente – ha detto la neo mamma- le telecamere dell’ospedale erano coperte con del nastro adesivo e le finestre oscurate”. La direzione ospedaliera ha condotto la sua indagine in merito alle denunce, come ha reso noto la portavoce Barbara Osborn. “Abbiamo parlato a sette dei dieci pazienti presenti – ha spiegato – e nessuno ha riferito di essere stato fermato dal vedere i propri bambini”. Inoltre, la portavoce ha confermato che le telecamere interne sono state oscurate ma solo quando la famiglia Carter si stava spostando e “solo quando le guardie di sicurezza erano presenti”. Infine ha riportato che i genitori presenti nell’unità neonatale avevano notato una maggiore sicurezza ma “nessuno ha accusato restrizioni d’accesso all’unità o in qualunque altra zona dell’ospedale”.

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