Ma il cantante cerca di rassicurare i fan: "Rimarrò attivo nella scrittura e in altri progetti ancora per molto tempo"

Neil Diamond ha il morbo di Parkinson. E' stato il cantante stesso, autore di album tra i più venduti di tutti i tempi, a dare l'annuncio alla vigilia dei 77 anni, spiegando di essere costretto ad annullare il tour in Australia  e Nuova Zelanda previsto per marzo. I concerti avrebbero fatto parte di un tour mondiale per celebrare i suoi 50 anni nell'industria musicale. Nonostante la cancellazione dei live, Diamond ha rassicurato i fan dichiarando di avere intenzione di "rimanere attivo nella scrittura, nella registrazione e in altri progetti per ancora un lungo tempo".

"E' con grande riluttanza e delusione che annuncio il mio ritiro dai concerti, sono stato onoratissimo di poter portare i miei spettacoli al pubblico negli ultimi 50 anni", ha scritto il cantautore in una nota scusandosi con i fan che stavano attendendo le sue performance dal vivo. Citando la sua celebre canzone 'Sweet Caroline', Diamond si è rivolto ai suoi ammiratori con la frase: "This ride has been 'so good, so good, so good' thanks to you", cioè "questa corsa è stata così buona grazie a voi".

Diamond abbandonò la New York University iniziando a scrivere canzoni per star come The Monkees e trovò la fama a fine anni '60 emergendo dalla scena folk. Mentre nel mondo prendeva piede il rock più duro e provocatorio, lui trovò la sua strada conquistando il suo pubblico con suoni più morbidi e vicini al pop. Un crooner vecchio stile i cui brani più celebri sono 'Sweet Caroline', 'Girl, You'll be a woman soon' e 'Cracklin' Rosie'.

Il cantante ha già un suo posto nella Rock and Roll Hall of Fame e domenica verrà onorato con un premio alla carriera ai Grammy Awards. Di recente, era apparso in buona salute esibendosi durante la tradizionale cerimonia di Capodanno a New York e si era già esibito in 55 delle date previste per il tour celebrativo della sua carriera, riempendo le arene di Nord America e Europa. Ora, colpito dal Parkinson, è costretto a fermarsi poiché la malattia neurologica degenerativa colpisce il sistema motorio debilitando le funzioni fisiche necessarie per lo sforzo richiesto dai concerti.

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