Città del Messico (Messico), 22 giu. (LaPresse/AP) – Fbi e dipartimento di Stato spiarono di nascosto per oltre due decenni l’autore messicano Carlos Fuentes. Lo rivelano alcuni documenti desecretati, da cui emerge che gli Usa negarono a Fuentes, comunista e simpatizzante di Fidel Castro, il visto di ingresso nel Paese almeno due volte negli anni Sessanta. In uno dei memorandum l’autore è descritto come “scrittore comunista messicano”, “con una lunga storia di connessioni sovversive”. Fuentes è morto nel 2012 all’età di 83 anni, per un’emorragia interna. Il dossier di 170 pagine comprende documenti interni e articoli di giornale.

Il primo documento risale al 1962, quando il messicano ricevette un invito ad andare in Usa per un dibattito politico televisivo. La cartella include anche articoli di giornale in cui si spiega come la richiesta di visto venne negata. Tuttavia, l’autore riuscì a entrare negli Stati Uniti altre volte, e insegnò in alcune università americane. Le autorità lo controllarono anche in territorio statunitense. Fuentes, figlio di un diplomatico messicano, passò gran parte della gioventù in Usa. “Chiamarmi anti-americano – disse in un’intervista del 2006 a Los Angeles – è una stupenda bugia, una calunnia. Sono cresciuto in questo Paese. Quando ero piccolo strinsi la mano a Franklin Roosevelt e da allora non l’ho più lavata”.

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