Milano, 29 ott. (LaPresse) – “Io ho solo tradotto fedelmente, le canzoni appartengono a Bob Dylan. La scelta delle canzoni non è stata freddamente architettata, è come se certe canzoni mi fossero venute davanti e mi avessero chiesto di essere tradotte, mentre altre no”. Lo ha detto Francesco De Gregori alla presentazione del suo nuovo disco ‘De Gregori canta Bob Dylan – Amore e furto’, che uscirà domani. Dal 5 marzo il cantautore sarà in tour nei principali club e teatri italiani.

“Io nella mia testa conosco parecchie cose di Dylan, e quando ho cominciato un processo di traduzione ho lasciato che sgorgassero da sole. Le canticchiavo in inglese mentre guidavo o facevo altro e mi chiedevo come potessi tradurle, mi chiedevo come tradurre ‘sweetheart’ ma non potevo tradurre con ‘cuoricino’. Poi mi è venuto in mente ‘angioletto’ e ho visto che funzionava, come suono e concettualmente – spiega il cantautore – Ci sono state canzoni che avrei voluto tradurre, ma questo aggancio tra lingua italiana e musica non funzionava, mi sarebbe piaciuto dare un senso in italiano ma non sono stato in grado”.

“Io sono legato a tutto Dylan, lo conobbi a 14 anni e non l’ho mai mollato, è il mio artista di riferimento. La ricerca era la sonorità, non volevo scegliere per temi, non è stata una scelta sociale o politica, ma solo dettata dalla piacevolezza sonora”. Lo ha detto Francesco De Gregori alla presentazione del nuovo disco ‘De Gregori canta Bob Dylan – Amore e furto’, che uscirà domani. Dal 5 marzo il cantautore sarà in tour nei principali club e teatri italiani.

“Sono sempre stato appassionato di traduzioni e di canzoni, quando andavo a scuola mi divertito a fare le versioni dal latino all’italiano – spiega il cantautore – In ogni traduzione c’era una sfida e un divertimento che ho sempre trovato”.

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