Torino, 29 mar. (LaPresse) – “La moda non è ornamento, è architettura. Non basta che un vestito sia bello, dev’essere costruito come un palazzo poiché come un palazzo esso è la materializzazione di un’idea”. Sono le parole di Roberto Capucci, classe 1930, enfant prodige dello stile nostrano che a soli 27 anni fu definito da Christian Dior “il miglior creatore della moda italiana”. Amatissimo da regine, star e dame del bel mondo, lo stilista romano ha vestito il jet set internazionale dagli anni Cinquanta in poi. È ora possibile vedere 50 delle sue meravigliose creazioni fino all’8 settembre alla Reggia di Venaria Reale (Torino), nella mostra ‘Roberto Capucci. La Ricerca della Regalità’.

Come si evidenzia sin dal titolo, la Reggia di Venaria celebra il genio creativo di Capucci con un’attenzione speciale ad uno dei temi più cari al maestro della moda: la ricerca della regalità. Regalità intesa come resa solenne dell’abito, comune a tutta la produzione del maestro della moda dagli anni Cinquanta ad oggi, dagli abiti da giorno e da gran sera, dalle creazioni per il palcoscenico a quelle per le cerimonie istituzionali e religiose, fino ai grandiosi abiti scultura appositamente ideati per le esposizioni museali.

Le sue clienti sono state definite dalla giornalista Irene Brin le “capuccine”, capaci di assecondare più di tutte la visione di un’eleganza oltre la moda di Capucci, e da lui stesso definite “donne di carattere che non seguono la moda, trovano l’abito o il colore che sta loro bene, hanno il coraggio di non cambiare più”.

Nessuno come Capucci ha ricercato la rappresentazione della “regalità” modellando capi che risultano autentiche sculture in stoffa, presentati in mostra insieme a bozzetti, foto, filmati e racconti sui loro momenti storici e le celebrità che li hanno indossati.

Per apparire al massimo dello splendore e della loro ieraticità, a lui si rivolsero, tra le altre, le principesse Borghese, Odescalchi e Colonna, le attrici Valentina Cortese e Silvana Mangano, la cantante lirica Raina Kabajvanska, star internazionali come Marilyn Monroe, Esther Williams e il premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini: i loro abiti rappresentano un percorso di grande fascino che attraversa la seconda metà del Novecento sul tema della moda e del lusso, ricostruendo l’itinerario creativo di uno dei maestri della Moda mondiale.

La mostra ripercorre in 50 creazioni, 32 illustrazioni e bozzetti, video e testimonianze la predisposizione di Roberto Capucci all’ideazione di abiti dal sapore regale, riscontrabile sin dal suo debutto ufficiale in un contesto ricco di cultura e aristocrazia, la nascita a Firenze nel 1951 dell’alta moda italiana.

Quattro sezioni tematiche illustrano la sua visione artistica della moda. La sezione ‘Il disegno del maestro’ rappresenta il corpus dell’opera grafica di Capucci, con disegni da studio, campioni di tessuto, disegni illustrativi.

‘Spose regine’ presenta la regalità esibita dal maestro nelle creazioni per spose leggendarie, dove l’invenzione di volumi, linee, fogge e l’abbinamento di colori e tessuti raggiunge vertici inarrivabili.

‘Arte e Natura’ nella ricerca della regalità presenta abiti scultura nati in momenti centrali nella carriera di Capucci, frutto dell’attenta osservazione e dello studio dell’architettura e degli elementi della natura.

Inedita, rispetto ad altre proposte espositive dedicate al lavoro di Capucci è infine la sezione Donne, primedonne e nobildonne che presenta storie dal sapore leggendario, dal rapporto a distanza di Capucci con Marilyn, a quelli diretti e amicali con Silvana Mangano, Valentina Cortese, Raina Kabaivanska e Rita Levi Montalcini.

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