Il singolo 'Selvaggia Lucarelli' è già virale: su YouTube il video ha più di un milione di visualizzazioni

Un progetto ambizioso, che ricalca il modello di successo delle serie americane, ma in musica. Luca Bussoletti, cantautore della scuola romana, ha deciso di sperimentare per il suo nuovo lavoro e di dividere il nuovo disco in tre parti. Così, per seguire le sue gesta, bisognerà stare incollati all'uscita dei tre album. Il primo, 'Peso piuma (1 di 3)', contiene quattro tracce: 'Correre', 'Selvaggia Lucarelli', 'E' finita la crisi' e 'Le serie americane'. A spiegare il motivo dei tre atti per l'uscita del progetto è lo stesso Bussoletti: "Nel tempo mi sono reso conto che spesso la fatica emotiva e fisica che si impiegano, non coincidono con il periodo di vita di un album all'interno dei media. Quando pubblichi uno, due, tre singoli, poi la notizia diventa vecchia. Queste sono canzoni in cui credo molto, quasi tutte diventeranno dei singoli e faremo i video. Diciamo che è un modo di tenere viva l'attenzione". Proprio come succede per le serie americane: "Penso che il motivo per cui si è alzato il livello dei telefilm sia che il pubblico, oggi, è meno predisposto a passare due ore al cinema. E' una sorta di pigrizia che viene assecondata". E così Bussoletti ha deciso di provare a cavalcare questa onda in un campo diverso: la musica. Il secondo album uscirà dopo l'estate, mentre per il terzo non c'è ancora una data certa. Intanto, di questa prima parte del lavoro, il singolo 'Selvaggia Lucarelli' è già virale: su YouTube il video ha più di un milione di visualizzazioni: "Non me l'aspettavo, ma ci speravo – spiega il cantautore -. Volevo parlare di informazione ed è strano farlo in una canzone, quando per la maggior parte parlando d'amore. Sono contento perché sono riuscito a fare arrivare il messaggio a moltissima gente".

Bussoletti fa parte della scuola romana e viene spesso affiancato a Daniele Silvestri, Niccolò Fabi, Max Gazzè. "Sono cresciuto negli anni '90, e di quei cantautori ero un fruitore. Mi godevo i loro concerti e ho assistito alla loro esplosione. Nel tempo ho cercato di crearmi uno stile tutto mio, ma evidentemente ci sono dei tratti comuni. E' un imprinting. Di certo, però, c'è che Roma è la mia città e la amo, ma ne conosco anche i limiti".

Nella sua carriera, il cantautore vanta già una collaborazione importante. E' quella con Dario Fo con cui ha duettato nel brano 'A solo un metro'. Dell'incontro con il premio Nobel racconta: "Era una persona estremamente facile da approcciare e con cui lavorare. Ci siamo conosciuti durante la promozione di 'Tutti già per aria', di cui io ho curato la colonna sonora. Abbiamo chiacchierato, ci siamo stati simpatici, e quando gli ho chiesto di collaborare mi ha aperto le porte di tutte le sue case. E' lui nel film tutti giu, visti in promozione. Chiacchiere simpatici quando ho richiesto collaborazione mi ha aperto porte di tutte le sue case. Era una persona, appunto, non un personaggio. Quando ci sono invece molti miei colleghi che sono quasi irraggiungibili".

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