Il prossimo 12 agosto il cantante si esibirà nella nuovissima Forte Arena
E' una delle eccellenze italiane più conosciute, ammirate e apprezzate anche all'estero. Ha venduto la cifra record di oltre ottanta milioni di album nel mondo. Il suo nome figura nella Hollywood Walk of Fame. E' impegnato in prima linea con la sua Fondazione in importanti progetti di beneficenza, nei quali coinvolge spesso gli amici del mondo dello spettacolo. Stiamo parlando di Andrea Bocelli, pluripremiato e amatissimo tenore toscano, impegnatissimo, anche questa estate, in tour e progetti musicali fino all'autunno. Il 12 agosto il cantante si esibirà nella nuovissima Forte Arena, il teatro all'aperto adiacente al Forte Village, prestigioso resort del sud della Sardegna, dove incanterà ospiti e fan con il timbro magico della sua voce.
Bocelli, facciamo un salto indietro nel tempo. Che ricordi ha del suo debutto sardo nel teatro Lirico con 'La bohème'?
Un'avventura che ricordo nitidamente ancora oggi, con grande affetto e intatta emozione: era il febbraio 1998 e fu una vera sfida, data la mia scarsa esperienza, al tempo, sulla scena lirica. Era la prima volta che affrontavo in teatro un ruolo protagonistico, in più, era uno dei titoli che più amavo da sempre, e in quel debutto sardo avevo la gioia di cantarlo accanto ad un soprano bella quanto brava, Daniela Dessì. È stato un sogno che è diventato realtà, uno dei primi di una lunga serie che la vita e la mia professione mi hanno generosamente riservato. 'La bohème' è stata probabilmente la prima opera che io abbia ascoltato interamente, da bambino. O meglio: ricordo che fermavo il disco poco prima della fine, perché la scena in cui Mimì muore era troppo triste per me! Già allora ero innamorato di Puccini e della sua meravigliosa arte: musica dei sentimenti, delle passioni e delle lacrime.
Cosa prova a esibirsi in concerto per la prima volta in Sardegna?
È una gioia, è una lacuna che sono felice di colmare: tendenzialmente sono campanilista, amo la mia patria e, anche dopo aver girato il mondo per vent'anni, trovo ancora che l'Italia sia il luogo migliore dove vivere. La Sardegna ne è porzione straordinaria, una terra di folgorante bellezza, è un'isola dal fascino complesso e proteiforme, una meta che ho tanto frequentato, soprattutto d'estate, e dove ho potuto incontrare sovente tanti cari amici.
Lei è da poco reduce dalla serata di beneficenza 'Bocelli e Zanetti Night'. Quali altri progetti ha in mente su questo fronte?
La 'Andrea Bocelli Foundation' è la dimostrazione tangibile di un concetto cui tengo molto, e cioè che, da parte delle persone di buona volontà, la testimonianza più dirompente è fondamentalmente la coerenza, è un comportamento in linea con i propri principi, è la capacità di tradurre le speranze nella concretezza delle azioni. ABF si accinge a festeggiare il suo primo quinquennio di attività con, all'attivo, una serie nutrita di iniziative già realizzate oppure in corso, e altrettanti progetti importanti, mirati al superamento delle barriere generate da povertà, disabilità, emarginazione sociale.
Ci faccia qualche esempio.
Siamo molto attivi ad Haiti, isola dove abbiamo realizzato e supportato ospedali, orfanotrofi, scuole ed una capillare azione di empowerment sulle comunità locali. Ogni giorno forniamo istruzione, cibo e supporto sanitario a circa 2500 bambini. Inoltre a metà settembre, sul palco del Lincoln Center di New York, debutterà – accanto al sottoscritto – il coro di voce bianche 'Voices of Haiti', formato da bambini e ragazzi haitiani: si tratta di un'esperienza (concepita fin dal principio come realtà didattica stabile, saldamente strutturata) grazie alla quale i piccoli coristi potranno valorizzare il proprio talento e fruire di opportunità educative, culturali, esistenziali, preziose per il loro futuro.
Ci sarà anche quest'anno la 'Celebrity Fight Night'?
Sì, al principio di settembre mia moglie Veronica e io faremo gli onori di casa per una nuova edizione della 'Celebrity Fight Night', istituzione filantropica statunitense che dal 2014 ha oltrepassato l'oceano, prevedendo annualmente anche una versione italiana. Anche quest'anno la CFN italiana vedrà la partecipazione di grandi donatori provenienti dall'Europa e dal mondo. Accoglieremo, tra gli altri, oltre cento magnati americani, i quali raggiungeranno – a mezzo di un volo privato – la Toscana, per un soggiorno scandito da una serie d'iniziative volte a presentare loro il meglio dell'arte, della cultura e dell'intrattenimento. Molti amici, artisti e personaggi del mondo dello spettacolo ci hanno sostenuto generosamente, fin dal principio. Sono lieto di ricordarli, con gratitudine: da George Clooney a Sofia Loren, da Zubin Mehta a Sharon Stone, da Lionel Richie a John Legend e tantissimi altri. Nel corso dei primi due anni sono stati raccolti oltre 18 milioni di dollari. Denari che, al netto delle spese, per i due terzi spettanti hanno supportato i progetti dell'Andrea Bocelli Foundation e per un terzo quelli del Muhammad Ali Parkinson Center.
Come le sembrano i vip italiani da questo punto di vista?
Non trovo differenze particolari, peculiarità speciali, secondo la provenienza. Persone di cuore ve ne sono in tutto il mondo, e l'Italia non è certo da meno.
Di che cosa è più orgoglioso nella sua carriera?
Sono orgoglioso di essere nato e cresciuto in Italia, e di aver dato il mio contributo nella divulgazione di quella autentica miniera di capolavori che è il nostro repertorio operistico, frutto della creatività di geni quali Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Pietro Mascagni e tanti altri… È, questa, musica in grado di parlare al cuore di ciascuno, superando ogni barriera culturale. L'opera lirica è parte di quella 'civiltà della bellezza' che l'Italia rappresenta ed esprime. Sono orgoglioso di essere il frutto di una cultura contadina, che mi ha trasmesso quei valori che hanno forgiato la mia vita. Valori che forse, a mia volta, esprimo attraverso il canto.
Ottanta milioni di dischi venduti in tutto il mondo: che cosa prova a essere uno dei cantanti mondiali di maggior successo, conosciuto a livello planetario?
Sono onorato e fiero di poter offrire la mia voce a tutti coloro che cercano nella musica un'emozione, un sollievo dalle fatiche del quotidiano. E non passa giorno che io non rifletta, con stupore e riconoscenza, sull'affetto che ho il privilegio di ricevere da quella sterminata platea che raggiungo in ogni angolo del mondo. L'unico modo concreto per contraccambiare è mettere tutto me stesso nelle cose che faccio. Anche se ho ben presente come il successo sia la somma di una serie di variabili e di equilibri imperscrutabili, e la notorietà, di per sé, non è mai un valore. Mio unico merito, se così si può definire, il fatto di aver cercato di onorare, con disciplina e perseveranza, il talento di una voce gradevole e riconoscibile che ho ricevuto dal cielo.
Che artista le piace?
La lista sarebbe troppo lunga, Artisti bravi ve ne sono molti, nel mondo. Anzi, trovo che tra le nuove generazioni, sia in ambito classico che pop, vi sia un sensibile incremento di artisti colmi di talento. Quanto agli ascolti, durante gli spostamenti, soprattutto in automobile, capita che io ascolti qualunque cosa, anche le novità pop. Mentre a casa, tendenzialmente, ascolto musica classica e lirica, e sono rimasto affezionato alle interpretazioni della stagione interpretativa d'oro, che già mi accompagnavano quand'ero bambino.
Le sembra che attualmente la musica italiana viva una fase di stagnazione o comunque di scarsa creatività?
Non direi: può essere che vi siano meno 'stelle' isolate di abbacinante grandezza, ma la qualità creativa e professionale dei giovani artisti, anche in Italia, oggi mi sembra complessivamente cresciuta.
Il suo album 'Cinema' è un omaggio alle colonne sonore più belle, parti fondamentali di film memorabili. Qual è la sua preferita?
Francamente sono affezionato in egual misura ad ogni traccia del disco: l'album rappresenta la mia selezione ideale, anche se non posso negare che ci siano pagine (come 'Maria', 'Music of The Night', 'Be My Love' ed altre) che più sono congeniali alla mia voce, che sono in grado di mettere in evidenza al meglio le peculiarità del mio strumento. 'Cinema' è il frutto di una meticolosa selezione, tra centinaia di partiture: ho scavato nella memoria, riflettendo sui brani legati al cinema che hanno segnato la mia vita, che mi hanno fatto crescere, commuovere, divertire. Il risultato è tale sequenza di capolavori, che il cinema ha partorito in molti decenni e che credo sia importante ripresentare oggi, rinnovati grazie a nuovi arrangiamenti e alle più evolute tecniche d'incisione utilizzate, affinché continuino a far sognare la gente.
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