Esce il nuovo album del cantautore, reduce dal successo di X Factor: "Parla della mia vita e l'ho chiamato così perché rispecchia il riscatto e la rinascita"

'Cenerentola': non è solo il titolo nel nuovo album di Enrico Nigiotti, ma è esattamente come si sente in questo momento. "Ho chiamato così il disco perché rispecchia il riscatto e la rinascita. Parla della mia vita e trovo sia la parola giusta per descrivermi oggi".

E in effetti, per quanto riguarda Nigiotti, parlare di rivalsa non è eccessivo. Dopo l'esperienza di 'Amici' e un periodo lontano dalle scene, da 'X Factor' in poi sembra che tutta la 'macchina' intorno al suo lavoro sia ripartita. Nessun rancore, però, per il passato professionale complicato: "Tutti vivono di sali e scendi. La vita ti dà più spesso salite rispetto alle discese, ma è così che si impara a camminare. Un po' di affanno serve per farsi il fiato. I bassi servono ti fanno poi arrivare a godere il panorama quando arrivi in cima alla collina". E, in effetti, oggi Enrico sembra più maturo e pacato, lontano dall'indole sanguigna spesso foriera di problemi: "A 30 anni sei un piccolo uomo – ammette – e cominci a conoscere i tuoi demoni, il tuo carattere e a limarlo, proprio come fai con i testi delle canzoni".

È sereno Nigiotti, addirittura si definisce "felice", poiché sta facendo quello che ha sempre desiderato, "senza ombre". Un po' di paura c'è sempre, certo: "Quando assapori il gusto del non riuscire a fare ciò che vuoi, poi ci pensi sempre". Intanto, però, il cantautore livornese sta riuscendo ad ottenere risultati insperati fino a poco tempo fa. Uno fra tutti? La collaborazione con Gianna Nannini per il singolo 'Complice', di cui va particolarmente orgoglioso perché se l'è guadagnato sul campo, dopo aver aperto il suo tour tre anni fa. "Ho scritto il ritornello e mi sembrava proprio nel suo stile. A lei è piaciuto e ci ha lavorato. L'idea di 'complice' è sua, il mio testo diceva 'semplice'. Ne sono fiero, per me è un tatuaggio sull'anima". Così come è felice di avere scritto un testo per l'ultimo album di Laura Pausini: "È il mio inizio da autore, è una strada che vorrei percorrere parallelamente a quella di cantante".

Ora Nigiotti affronterà un instore tour e poi tre date live a Milano il 3 dicembre, a Livorno il 5 e il 10 a Roma. "Abbiamo scelto i teatri – spiega – e mi sembrano il luogo giusto. Sono luoghi sacri, senti il respiro del pubblico e ti impongono maggiore attenzione. Saranno concerti più da sentire che da vedere". E, passando ad un altro palco, quello del Festival di Sanremo? "È una cosa bellissima. Se avrò il pezzo giusto, ci proverò sicuramente".

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