Roma, 14 ott. (LaPresse) – Si parlerà anche di canone durante il convegno organizzato dalla Rai dal titolo ‘Missione, indipendenza e governance’ che si sta tenendo a Roma. La presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, nel suo discorso introduttivo, ha sottolineato che si tratta del tema “forse più critico e delicato”, e che il canone è “ormai da molti definito la tassa più odiata dagli italiani”.

“In Italia – ha spiegato la presidente – l’evasione è stimata al 27 per cento circa, dato enormemente superiore alla media europea che si stima all’intorno del 9 per cento. Tante le cause, ma tra tutte il sistema di riscossione non efficace. La contabilità separata che dà conto, secondo le regole stabilite dall’Agicom, del costo sostenuto dalla concessionaria per la realizzazione dei compiti previsti dal Contratto di Servizio (costo che dovrebbe per legge essere coperto dal canone) registra uno sbilancio a favore della Rai, a partire dal 2005, di oltre 2,3 miliardi di euro. Occorre intervenire anche (e forse soprattutto) per motivi di equità e di giustizia nei confronti di coloro che pagano il canone”.

“La domanda di fondo che molti si pongono è: perché devo pagare il canone? Per dare una risposta – ha proseguito Tarantola – dobbiamo tornare alla missione e dimostrare che in virtù di questa missione, il Servizio Pubblico dà a coloro che pagano il canone qualcosa di più e di diverso rispetto alle TV commerciali gratuite o pay che siano”.

“Auspico che al termine di questa intensa giornata – ha concluso Tarantola – potremo avere un quadro più completo delle varie tematiche e quindi un’utile base di lavoro per un progetto di riforma della Rai – questa Azienda che ci sta tanto a cuore perché ha nel cuore i propri cittadini”.

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