Milano, 16 lug. (LaPresse) – “Quando finisce un amore, si ripensa al tempo passato insieme, al gusto delle sue labbra, del suo sudore e della sua febbre. Ricordi tenaci, del suo corpo indecente”. È Vanessa Paradis che, in ‘Plus d’amour lyrics’ (il suo ultimo pezzo da cantautrice, contenuto nel doppio album di canzoni d’amore Love Song, ndr), canta così un addio. E per la prima volta, a un anno dalla separazione da Johnny Depp e in esclusiva per Vanity Fair, che le dedica la copertina del numero in edicola da mercoledì 17 luglio, parla ufficialmente del loro addio. “Sa di che cosa avrei veramente voglia in questo momento di transizione? Di trasferirmi in Italia. Ho voglia del vostro sole, dei vostri colori, della vostra allegria. Sto benissimo, e se faccio un bilancio dei miei primi 40 anni (li ha compiuti il 22 dicembre, ndr) posso solo congratularmi con me stessa. Ho avuto tanto dalla vita: il successo, l’amore, due figli stupendi. Non c’è nulla di cui mi penta, non ho rimpianti, e se tornassi indietro rifarei tutto da capo. Sono stata fortunata a incontrare Johnny, a passare anni bellissimi con lui. Siamo stati felici, e questo non lo dimenticherò mai”.

Inutile chiederle di entrare nei dettagli. “La nostra separazione è stata trattata come se fosse un affare di Stato. Ma Johnny non è mai stato presidente, e io non sono mai stata first lady. Non capisco perché dovremmo spiegare al mondo che cosa è successo fra noi. Non siamo un modello, non abbiamo il dovere di dare l’esempio. Siamo artisti, e un artista ha solo il compito di piacere al suo pubblico, per lo spazio di un film o di una canzone”. Formavate una coppia che molti consideravano perfetta, e in cui sentivano il desiderio di identificarsi. “Ci siamo fatti fotografare insieme perché stavamo insieme, abbiamo fatto cose normali e abbiamo avuto problemi normali, come quello di non amarci più. Ma preferisco raccontare il futuro, non il passato”.

Nel futuro c’è Fading Gigolo, il film di John Turturro. Davvero ha sedotto Woody Allen? “Non so se sono riuscita a sedurlo, di certo ci ho provato. E non solo sul set: l’ho seguito anche fuori, in giro per New York. Tutte le settimane sono andata ad ascoltarlo suonare il clarinetto al Carlyle, gli ho parlato di musica, delle mie canzoni, delle mie passioni. Ho avuto un grande feeling con lui”. A New York aveva già vissuto da giovanissima. Che effetto le ha fatto tornarci? “Bellissimo: è la città dove ho sempre desiderato vivere. Avevo 19 anni quando ci sono arrivata la prima volta, ci volevo rimanere per sempre, ma è andata a finire che ci ho vissuto solo tre anni. Perché poi ho conosciuto Johnny, e il destino mi ha fatto cambiare direzione”.

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