Los Angeles (California, Usa), 2 nov. (LaPresse) – Reese Witherspoon è finita nel mirino degli animalisti per la tutela e difesa dei diritti degli animali. Reese ha ricevuto una lettera da Peta (People for the ethical treatment of animals) dopo essere stata vista con un borsa in pelle di pitone da 2.700 euro circa, firmata Chloe, in cui si spiega all’attrice come quelle borse vengono create. “Non importa quanto Reese abbia pagato per la borsa, gli animali pagano un prezzo molto più elevato”, ha scritto Peta, come riportato dal Daily mail che specifica che la vendita di quel tipo di borsa è vietata in California.

Per quanto la Witherspoon non incorra in alcun procedimento legale, Peta ha voluto informare l’attrice che “ogni anno milioni di serpenti sono impalati su ganci o inchiodati agli alberi con la testa per essere scuoiati vivi. Vengono inseriti dei tubi nella bocca dei serpenti e riempiti d’acqua per allentare la pelle in modo da tagliarla più facilmente. A volte ci vogliono giorni prima che muoiano. Non possiamo immaginare che voglia contribuire a questa sofferenza, soprattutto per qualcosa di così frivolo come un accessorio di moda che può essere replicato senza spargimento di sangue”.

Il gruppo a tutela degli animali aveva nominato Reese nel 2006 come una delle vegetariane più sexy al mondo, mentre oggi si scagli contro la stessa attrice sottolineando che ci si può affermare per il look senza uccidere animali. “Al giorno d’oggi è facile e possibile avere un bel look senza uccidere. Con finta pelle di serpente, coccodrillo pitone si omaggia la bellezza di questi animali senza massacrarli”.

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