L'Azienda ospedaliero-universitaria della città emiliana mette a punto una nuova tecnica per trattare le stenosi carotidee 

Una nuova tecnica per trattare le stenosi carotidee è stata sviluppata "con successo" dalla struttura complessa di chirurgia vascolare dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Modena, diretta dal professor Roberto Silingardi, protagonista nella continua ricerca per la prevenzione dell'ictus. Lo studio, durato due anni, è stato condotto su 309 pazienti dell'Ospedale civile di Baggiovara e ha dimostrato – riferisce una nota – che, in determinati pazienti, una preventiva dilatazione della carotide ostruita tramite un palloncino consente di limitare il rischio di frammentazione della placca occlusiva e, quindi, di ridurre le complicanze nell'inserimento dello stent. I risultati sono stati pubblicati sul numero di agosto 2019 su una rivista scientifica di respiro internazionale, The Journal of Vascular Surgery, organo d'informazione della Società scientifica americana di chirurgia vascolare.

"La nostra chirurgia vascolare – spiega Silingardi – sempre attenta alla ricerca e all'innovazione, con l'esperienza maturata negli anni e con l'instancabile desiderio di poter ottenere risultati sempre migliori, ha introdotto una variante tecnica nel trattamento endovascolare della patologia carotidea, che ne ha permesso un miglioramento in termini di efficacia e sicurezza per il paziente. L'ictus ischemico o stroke rappresenta oggi la terza causa più comune di morte nel mondo occidentale. Inoltre, la morbilità correlata alla malattia cerebrovascolare – aggiunge – è particolarmente invalidante, in quanto i deficit neurologici che provoca portano ad una perdita dell'autonomia e ad un'inabilità nello svolgimento delle normali attività quotidiane, causa di enormi costi per il paziente stesso e la famiglia che lo circonda, nonché per la società. La stenosi carotidea è tra le causa più frequente di eventi ischemici acuti cerebrovascolari(20 %) e la sua  correzione nel tratto extracranico ha pertanto una grande importanza nella prevenzione della malattia cerebrovascolare".
 

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