Fondamentale, secondo ActionAid, la conferma del contributo al Fondo Globale di circa 30 milioni di euro all'anno fino al 2016

AIDS, tubercolosi e malaria possono essere debellati, ma è importante non abbassare la guardia proprio nel momento in cui un raggiungere questo obiettivo è diventato possibile. In vista della Quinta Conferenza di Rifinanziamento del Fondo Globale per la lotta contro l'AIDS, la Tubercolosi e la Malaria (GFATM) – in programma nel 2016 – ActionAid ha presentato oggi a Roma un nuovo rapporto per analizzare i risultati raggiunti e chiedere al governo italiano di rinnovare il proprio impegno in una battaglia che non è ancora conclusa.

CONFERMARE CONTRIBUTO A FONDO GLOBALE. Nel documento, intitolato "Il Fondo Globale per la lotta contro l'AIDS, la Tubercolosi e la Malaria: rinnovare l'impegno dell'Italia", ActionAid chiede all'Italia di confermare il contributo al Fondo Globale di circa 30 milioni di euro all'anno fino al 2016 e di prevedere un aumento dei fondi a partire dal 2017, in linea con gli impegni assunti dal premier Renzi nel luglio scorso ad Addis Abeba, durante la conferenza internazionale Financing for Development. "Il presidente del consiglio ha annunciato che l'Italia si collocherà al quarto posto tra i maggiori donatori in ambito G7 entro il 2017. La prossima conferenza di rifinanziamento del Fondo Globale, in programma a metà del 2016, è un appuntamento cruciale per capire se il Governo intende tradurre questo annuncio in atti concreti", dichiara Luca De Fraia, Segretario Generale Aggiunto di ActionAid Italia. "I risultati positivi ottenuti grazie al Fondo parlano da soli e sono una ragione più che sufficiente per continuare a investire risorse ed energie per combattere le pandemie. Guardando ancora oltre, il G7 a presidenza italiana nel 2017 offre una preziosa opportunità per riservare un'attenzione particolare al tema della salute".

LA LOTTA ALL'HIV, TRA SUCCESSI E DISEGUAGLIANZE. I successi registrati nella lotta contro l'HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi si devono anche all'istituzione del Fondo Globale, creato su forte impulso dell'Italia durante il G8 di Genova nel 2001. Negli ultimi 15 anni i miglioramenti in questo campo sono stati significativi, anche se persistono grandi diseguaglianze. Dal 2000 al 2014 (anno al quale risalgono gli ultimi dati disponibili) le nuove infezioni di AIDS nei Paesi in Via di Sviluppo sono calate complessivamente di circa il 35%, passando da una stima di circa 3.5 milioni di nuovi casi registrati nel 2000 a 2 milioni circa nel 2014. L'analisi dei dati disaggregati rivela però che in alcune aree, come per esempio in Africa Settentrionale, nel Caucaso e in Asia Centrale, le nuove infezioni sono addirittura aumentate. Inoltre, nonostante la riduzione delle nuove infezioni, nel 2014 sono decedute circa 1.2 milioni di persone per cause connesse alla pandemia, 800.000 circa delle quali nella sola regione africana.

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