I pentastellati attaccano: "E' d'accordo il collega Sposetti nell'affossare il testo, ma non può dirlo apertamente"
"Non c'è alcuna intenzione di insabbiare il testo" che abolisce i vitalizi "ma di esaminarlo a fondo a partire dai profili di costituzionalità". Lo dice il il presidente del gruppo Pd al Senato Luigi Zanda in merito alle indiscrezioni stampa e alcuni malumori interni al suo gruppo sul ddl approvato a luglio alla Camera e che da settembre sarà all'esame dell'assemblea di palazzo Madama.
In una nota congiunta dei parlamentari M5S delle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato i pentastellati replicano: "Sull'abolizione dei vitalizi l'ipocrisia del senatore Zanda è quasi pari alla sua schizofrenia. Infatti, solo due giorni fa l'esponente dem affermava che è legittimo pensare che la legge sui vitalizi non sarà votata al Senato. Ed oggi, ipocritamente, ci viene a dire che occorre un ulteriore esame di costituzionalità sul testo. Praticamente una provocazione ed un pretesto ipocrita che servirà ad insabbiare il provvedimento fino a fine legislatura. Si legge Sposetti ma si scrive Zanda. Quest'ultimo, infatti, è d'accordo il collega Sposetti nell'insabbiare il testo, ma non può dirlo apertamente. Questa è la coerenza del Pd, ma abbiamo imparato a conoscerli in questi anni, in Parlamento, dove ne hanno combinate di tutti i colori". È quanto si legge
Simone Valente ed Enrico Cappelletti del M5S avevano sottolineato: "Il Pd getta la maschera: nessuna rinuncia al privilegio. La legge che taglia le pensioni privilegiate, come noi avevamo denunciato, sarà insabbiata al Senato, per stessa ammissione degli esponenti dem. Richetti e tutti i parlamentari democratici dovrebbero vergognarsi, perché continuano a prendere in giro i cittadini italiani".
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