Torino, 19 lug. (LaPresse) – “Sbaglia chi pensa che ricordare il magistrato Paolo Borsellino il 19 luglio di ogni anno sia solo un esercizio di retorica fine a se stesso. Lo vedo nei miei studenti a cui il messaggio della memoria della strage di via d’Amelio è passato attualizzato: partecipano con entusiasmo ai corsi universitari in cui scientificamente si analizzano gli scenari della criminalità organizzata italiana e internazionale, giovani che impostano le loro vite nella lotta alla mafia”. Sono le parole del professore Nando dalla Chiesa, figlio del generale ucciso da Cosa Nostra a Palermo il 3 settembre 1982. Presidente onorario di Libera e della Scuola di formazione politica Antonino Caponnetto, dalla Chiesa è docente di Sociologia della criminalità organizzata all’Università degli studi di Milano.

“Quella di oggi è una giornata importante. Nonostante sia domenica di luglio spero che questa data venga ricordata per il valore che ha nella storia nazionale”, continua dalla Chiesa che partecipa oggi a ‘Milano ricorda Paolo Borsellino’, la giornata che il capoluogo lombardo dedica al magistrato siciliano. Suddivisa in due appuntamenti, al mattino dalle 10.30 si svolge un convegno-seminario in Sala Alessi a Palazzo Marino sull’impegno antimafia nel nord Italia e al pomeriggio alle 16.58 si osserverà un minuto di silenzio assieme alle associazioni antimafia della città all’albero Falcone-Borsellino, in via Benedetto Marcello. “E’ bello vedere che si tratta di una memoria passata con molta facilità nelle nuove generazioni”, aggiunge il professore dalla Chiesa.

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