Lettera di Palazzo Chigi alla Telt che ha confermato lo stop dei bandi. Secondo il viceministro, Laura Castelli, "Abbiamo ottenuto il rinvio dei bandi per il Tav che partiranno tra 6 mesi solo se Italia e Francia raggiungeranno un accordo serio"

Rinviati i bandi per la Tav. Il premier Giuseppe Conte conferma di aver inviato una lettera alla Telt (Tunnel Euralpin Lyon Turin), società incaricata della realizzazione dell'alta velocità Torino-Lione, "invitandola ad astenersi, con effetti immediati, da qualsiasi ulteriore attività che possa produrre ulteriori vincoli giuridici ed economici per lo Stato italiano con riguardo ai bandi di gara". La società ha risposto confermando che il Cda fissato per lunedì autorizzerà soltanto gli inviti a presentare le candidature relative agli interventi dei lotti francesi del tunnel di base. Secondo la viceministro dell'Economia, Laura Castelli i bandi saranno rinviati di 6 mesi. "Abbiamo ottenuto il rinvio dei bandi per il Tav che partiranno tra 6 mesi solo se Italia e Francia raggiungeranno un accordo serio. Tutto questo – ha chiaro su Facebook – senza nessun costo per lo Stato e senza toccare i soldi degli italiani. Questo governo prosegue forte del rispetto del suo contratto fondatore per realizzare le cose che servono all'Italia". Telt però mette in guardia l'Italia su un rinvio che vada oltre il 31 marzo: "Un nuovo rinvio della pubblicazione dei bandi di oltre il mese di marzo comporterebbe la riduzione della sovvenzione europea di 300 milioni di euro. Tale perdita di finanziamento pubblico rischia inoltre di chiamare in causa la nostra responsabilità civile e amministrativa, quale conseguenza dell'inerzia decisionale su una materia di nostra competenza".

Anche il presidente del Consiglio ha parlato su Facebook della lettera. "Ho chiarito – ha scritto Conte – che questo Governo e le forze politiche che lo sostengono si sono impegnati a 'ridiscutere integralmente' questo progetto e che abbiamo intenzione di interloquire con la Francia e con l'Unione europea alla luce delle più recenti analisi costi-benefici da noi acquisite. Ovviamente non vogliamo che nel frattempo si perdano i finanziamenti europei già stanziati". "La società Telt – ha poi concluso il premier – mi ha appena risposto confermandomi che i capitolati di gara non partiranno senza l'avallo del mio Governo e del Governo francese e che, al momento, si limiteranno esclusivamente a svolgere mere attività preliminari, senza alcun impegno per il nostro Stato. Abbiamo promesso di tutelare esclusivamente gli interessi degli italiani. Lavoriamo in piena trasparenza perché non ci lasciamo condizionare dalle pressioni opache di gruppi di potere o comitati di affari. Fino a quando questo Governo sarà in carica, per quanto mi riguarda, sarà così. Sempre".

La partenza della lettera e il rinvio dei bandi hanno  contribuito a una parziale distensione dei rapporti all'interno del governo che, ieri pomeriggio erano arrivati a un punto di rottura con l'annuncio di Buffagni (M5S) sulla crisi "di fatto aperta" e con il richiamo di Di Maio a Salvini (in fuga da Roma) di "venire a lavorare" in un week end che si preannunciava denso di impegni. Stando così le cose, il week end, a meno di sorprese, dovrebbe essere più tranquillo e ciascuno si sta già dedicando a ribadire le proprie posizioni. La Lega ripete che la Tav (ridotta e rivisitata) comunque si farà e l'ala movimentista del M5S ribadisce il suo "no" anche ideologico al progetto.

Luigi Di Maio – Per Di Maio, la lettera di Palazzo Chigi, è evidentemente sufficiente a scongiurare la crisi e a risolvere (almeno per ora) lo scontro sulla Tav: "Sulla Tav la situazione si sta risolvendo positivamente. Quindi ora parliamo di altro e andiamo avanti. Andiamo avanti con altre opere, con Quota 100, con investimenti produttivi per le imprese, con il Reddito di Cittadinanza e con tutto ciò di cui il Paese ha bisogno, ora. Ce lo chiedono gli italiani".

Matteo Salvini – Salvini, a Milano per festeggiare il suo compleanno (compie oggi 46 anni), ribadisce il suo punto di vista: "Non puoi fare una mezza tav. O sotto la montagna scavi o non scavi. Non puoi scavare un po' si o un po' no. L'ipotesi della cosiddetta 'mini-tav', che rivede alcune grandi mega strutture pensate in passato che oggi sono fuori dal tempo, quindi una riduzione, revisione e rimodulazione dell'opera sicuramente è doverosa, e anche una ridiscussione dei finanziamenti". "Io penso che oggi sia una bellissima giornata", ha risposto a chi gli chiedeva se crede che alla fine la Torino-Lione si farà. E sull'eventualità di una crisi di governo, ha detto: "Noi regaliamo agli italiani cinque anni di Governo, non c'è nessuna crisi in vista. Abbiamo fatto tanto in nove mesi e voglio fare ancora di più in cinque anni",

Roberto Fico –  "Il no alla Tav è una battaglia identitaria del Movimento documentata da carte e documenti", così il presidente della Camera, Roberto Fico, ha preso posizione sullo scontro Tav.

Gian Marco Centinaio – Anche il ministro per le politiche agricole, Gian Marco Centinaio, rassicura su una possibile crisi. "Stiamo andando bene con vari progetti e non penso che la TAV possa mettere in crisi un governo. Ormai per gli italiani – ha dichiarato il ministro a Tgcom24 – questa cosa della TAV sembra la diatriba su Mazzola e Rivera o su Coppi e Bartali. Oltre alla problematica della TAV l'Italia ha bisogno di vere infrastrutture: abbiamo bisogno di porti e aeroporti all'altezza del nostro paese e abbiamo bisogno dell'alta velocità. Io da ministro dell'agricoltura e del turismo devo trasportare il più velocemente possibile e in modo efficiente, merci e persone. Quindi non entro nella questione della TAV ma entro nei dibattiti di quegli amministratori che vogliono andare avanti con le infrastrutture perché l'Italia ne ha bisogno".

Sergio Chiamparino – "Se i bandi non partono senza se e senza il governo si assuma le sue responsabilità davanti al Parlamento e se non è in grado vada a casa", così il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino arrivando al flash mob a Torino organizzato dalle madamine del comitato Si Torino va avanti a favore della Torino-Lione.

Sì Tav – Nel frattempo, al termine dell'incontro tra le 33 associazioni delle imprese e del lavoro del Piemonte con i parlamentari, le associazioni "sì tav" hanno detto di stare valutando, tramite i propri uffici legali, tutte le azioni esperibili nell'ipotesi in cui non venissero pubblicati i bandi sulla Tav nei termini previsti, oppure messe in atto procedure volte a rallentare o contrastare il corretto completamento dell'iter necessario alla realizzazione dell'opera". 

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