Napoli, 3 set. (LaPresse) – Giampaolo Tarantini riceveva 20mila euro al mese dal premier Silvio Berlusconi per “fare fronte alle prime esigenze di vita”, attraverso l’editore Valter Lavitola. E’ quanto afferma lo stesso Tarantini, spiegando che si trattava di un gesto di generosità del premier che lui non aveva mai richiesto esplicitamente, nel memoriale di 14 pagine consegnato stamattina dai suoi legali prima dell’interrogatorio di garanzia al gip Amelia Primavera e ai pm Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli ed Henry John Woodcock.

“Tramite il Lavitola – si legge nel documento – ho fatto sapere al presidente Berlusconi delle mie gravissime difficoltà di carattere economico. Voglio precisare che con tale mio atteggiamento io non intendevo formulare richieste ma mi sono affidato esclusivamente alla eventuale generosità del presidente Berlusconi e al comune senso di amicizia che ritenevo e ritengo ci potesse legare”.

“Per il momento – prosegue – per fare fronte alle prime esigenze di vita iniziai a ricvere settimanalmente tramite Lavitola somme di denaro in contanti che mia moglie andava a prelevare in via del Corso a Roma presso gli uffici di Lavitola. Complessivamente ho ricevuto circa 20mila euro al mese (oltre d altre somme per fare fronte alle esigenze etxra) fino al mese di luglio”.

“Voglio precisare, a scanso di equivoco – continua – che l’importo di cui si tratta mi serve effettivamente per esigenze di vita, perchè a mio carico, oltre alla mia famiglia, composta da mia moglie e da due bambine una di 2 e l’altra di 7 anni, vi è quella di mio fratello, composta da moglie e figlio, noonchè la mia anziana madre vedova”.

Soldi che evidentemente non bastavano, visto che Tarantini chiese a Berlusconi, come racconta lui stesso, altri 500mila euro, nel corso di un incontro ad Arcore. “Mi permisi – spiega – di richiedere al presidente Berlusconi un finanziamento di 500mila euro. Tale somma pensavo mi sarebbe stata sufficiente per attivare l’iniziativa commerciale che in quel momento avevo in animo di intraprendere. Il presidente non mi fece praticamente finire di parlare e mi disse subito: ‘Per te non c’è problema’”. Berlusconi incaricò, dice Tarantini, Lavitola di occuparsi di fargli avere il denaro.

Tarantini nel memoriale sostiene di aver incontrato Berlusconi tre volte nell’arco dell’ultimo anno. La prima volta, nel novembre 2010, si videro a palazzo Grazioli. “Lo scopo dell’incontro – spiega – era finalizzato a ringraziare il presidente per le disponibilità manifestate e per chiedergli se egli avesse potuto aiutare me o mia moglie nello sviluppare nuove opportunità lavorative”.

Il secondo incontro avvenne a marzo 2011 ad Arcore, anche questa volta insieme a Lavitola. Nel memoriale Tarantini racconta di essere stato “emozionatissimo”, perchè non vedeva Berlusconi “da due anni”, evidentemente contraddicendosi. Fu in quell’occasione, racconta, che chiese al premier il prestito da 500mila euro. Soldi che Berlusconi promise ma che non arrivarono perchè, dice Tarantini, furono tenuti da Lavitola.

La terza volta Tarantini vide Berlusconi ad agosto, di nuovo a palazzo Grazioli. “In quella occasione – scrive – chiesi personalmente scusa al presidente per aver dubitato della sua generosità e del fatto che potesse non aver mantenuto le promesse. Egli mi confermò di aver dato al Lavitola già da tempo la somma che mi doveva essere consegnata per intraprendere la mia attività e che c’era stato sicuramente un equivoco, dando al Lavitola immediatamente incarico di consegnarli a mia moglie”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata