Bologna, 2 ago. (La Presse) – “Noi non vogliamo, non possiamo, non dobbiamo – per rispetto di noi stessi e della nostra dignità di cittadini di Bologna – distinguere tra governo e governo, se ogni governo ci delude”. Così Virginio Merola, sindaco di Bologna, alla commemorazione davanti alla stazione di Bologna della strage del 2 agosto 1980.

Il primo cittadino, stamattina dal palco della commemorazione, ha chiesto con molta forza al governo dei passi avanti. “Oggi – ha scandito – davanti ai familiari da parte del sottosegretario Claudio De Vincenti, sono stati presi rinnovati impegni, fissate date, è stato delineato un percorso preciso e concreto. Bene, grazie. Noi però vogliamo, e lo diciamo all’intero Paese – che si perde in infinite diatribe e conflitti fratricidi, vogliamo che parlino i fatti, perché le parole possono essere belle, ma i fatti rendano credibili le parole”.

Il sindaco di Bologna ha pronunciato quasi tutto il discorso con la voce incrinata dalla commozione. “I nostri partigiani – ha aggiunto – parlavano con i fatti. Le persone presenti a Bologna il 2 agosto hanno parlato con i fatti, prestando soccorso alle vittime 35 anni fa e oggi siamo qui, perché qui è il nostro posto, davanti alla nostra stazione”.

“Noi parliamo con i fatti e ascoltiamo con rispetto le parole di chiunque, ma vogliamo i mandanti delle stragi, – ha concluso Merola, rivolgendo un appello al governo – , vogliamo verità piena e giustizia. Per noi, per i familiari delle vittime, per le giovani generazioni. Per questa bella Italia, che merita di più”.

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