Roma, 11 giu. (LaPresse) – “Nella Curia c’è gente santa, davvero”, ma c’è anche una “corrente di corruzione”. Sono affermazioni attribuite al Papa dai vertici della Clar, la Confederazione Latinoamericana di Religiosi, ricevuti in udienza privata da Francesco lo scorso 6 giugno in Vaticano, secondo quanto riportato dal sito web cileno ‘Reflexion y Liberacion. I contenuti del colloquio sarebbero stati resi noti dagli stessi religiosi al sito internet. Secondo quanto sarebbe stato riportato dai religiosi latinoamericani il Papa ha anche accennato alla “lobby gay” in Vaticano: “Si parla di una ‘lobby gay’ e in effetti c’è, bisogna vedere che cosa possiamo fare”.

Il portavoce vaticano padre Federico Lombardi ha detto di non avere ”alcuna dichiarazione da fare sui contenuti della conversazione” trattandosi di ”un incontro di carattere privato”.

Alla fuga di notizie sono seguite le scuse dell’organismo dei religiosi sudamericani. La Presidenza della Consiglio Latino Americano dei Religiosi “lamenta profondamente la pubblicazione di un testo con riferimento alla conversazione tenuta con il Santo Padre Francesco nel corso dell’incontro dello scorso 6 giugno”. Lo comunica una nota diffusa in stasera dopo la pubblicazione di espressioni attribuite al Pontefice Francesco sull’esistenza di una “Lobby gay” nella Curia Romana. I vertici del Clar non smentiscono quanto pubblicato dal sito, ma sottolineano che “la conversazione è scaturita a partire da domande rivolte al Papa dai presenti”. “In questa occasione – si legge nella nota – non è stata eseguita nessuna registrazione della conversazione, ma dopo il colloquio è stata redatta una sintesi della medesima in base ai ricordi personali dei partecipanti”.

– Per i vertici del Clar “tale sintesi, che non include le domande rivolte al Santo Padre, era destinata al ricordo personale dei partecipanti e per alcuna ragione alla pubblicazione, cosa per cui peraltro, non è stata chiesta nessun autorizzazione”. “E’ chiaro che su questa base non si possono attribuire al San Padre, con certezza, le espressioni singolari contenute nel testo, ma solo il suo senso generale”, si legge nella nota. La presidenza della Clar lamenta quindi quanto avvenuto e la confusione che ha potuto causare”. La nota è a firma di suor Mercedes Leticia Casas Sanchez, presidente del Clar, e padre Gabriel Naranjo Salazar, segretario generale della medesima organizzazione.

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