Città del Vaticano, 6 ott. (LaPresse) – “Non dobbiamo lasciarci condizionare e ridurre il nostro orizzonte di lavoro come se l’unico problema fosse quello della comunione ai divorziati e risposati”. Così Papa Francesco si è rivolto ai partecipanti al Sinodo sulla famiglia nella seconda giornata dei lavori. A riferire ai giornalisti le parole di Bergoglio è stato il portavoce della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, che ha spiegato i temi trattati tra ieri sera e questa mattina tra cui la violenza sulle donne, la violenza domestica, il lavoro minorile e le società vittime di conflitti. “Diversi interventi – ha detto – hanno messo in rilievo le differenti realtà del mondo”, tra i temi toccati anche “l’immigrazione”, i rifugiati, “come la famiglia ha agito nelle persecuzioni”. E ancora: il “problema dei non battezzati”, il lavoro minorile, la poligamia.

“La dottrina cattolica sul matrimonio non è stata messa in discussione nell’assemblea precedente del Sinodo – ha ottolineato Bergoglio.

Il Papa raccomanda che “l’assemblea generale del Sinodo ordinario dei vescovi sulla famiglia sia vissuta in continuità con il Sinodo straordinario dello scorso anno”, che, ricorda padre Lombardi nel briefing in Vaticano, ha prodotto come documentazione i due interventi ufficiali del Papa con i discorsi di apertura e di chiusura del Sinodo e la Relatio Synodi, con la successiva integrazione dei contributi che hanno consentito di redigere l’Instrumentum Laboris, documento approvato dal Consiglio del Sinodo alla presenza del Papa.

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