Palermo, 12 set. (LaPresse) – Nuova tegola su un assessore del governo Crocetta alla Regione Siciliana. Dopo Nelli Scilabra e Roberto Agnello, finiti nel mirino di due mozioni di censura presentate all’Assemblea regionale rispettivamente per il ‘flop day’ e la chiusura di alcuni sportelli di Riscossione Sicilia, questa volta nell’occhio del ciclone c’è l’assessore al Territorio e ambiente, Mariarita Sgarlata, accusata di presunte irregolarità nella costruzione di una piscina nella sua villa di Siracusa. Le accuse sono contenute in una relazione di alcuni ispettori regionali. SI tratterebbe di una piscina prefabbricata fuoriterra e di alcuni lavori collaterali autorizzati dalla soprintendenza. La vicenda, raccontata nei giorni scorsi da alcuni quotidiani locali, è finita sul tavolo di Crocetta, che oggi attraverso le pagine de ‘la Repubblica’ fa sapere di aver “deciso di fare un esposto in Procura, a Palermo”. “Saranno i magistrati ad approfondire i rilievi degli ispettori e le motivazioni del mio assessore”, dice.

“Se i pm ravvisassero gli elementi per portare avanti un’inchiesta, non potrei più esimermi dal rimuoverla. Ma io, se fossi in lei, mi sarei già dimesso”. La Sgarlata, dal canto suo, si è difesa parlando di “notizie calunniose” che “sono il frutto di un attacco di natura politica”. Per l’assessore “nessun abuso è stato commesso: siamo davanti – dice – ad un ‘castello’ maldestramente costruito su una piscina fuori terra prefabbricata, per la quale è stato richiesto regolare permesso per quanto, in qualunque sito on line, manufatti di questo tipo vengano proposti in vendita proprio perché esenti da richiesta di autorizzazione e realizzabili con una semplice comunicazione”.

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