I vicepremier non mollano, nonostante le bocciature di Bankitalia e Upd. Dubbi anche da Fitch: "Rischi sui target e e deficit/Pil a 2,6% nel 2020"
Continua a viaggiare intorno ai 300 punti base lo spread tra Btp e Bund tedesco, che, dopo un avvio in rialzo, chiude a 298. Segno inequivocabile che la tensione sulla manovra italiana resta alta. E dopo le bocciature di Bankitalia e Upb, arrivano anche i dubbi di Fitch, che vede "notevoli rischi per gli obiettivi" del provvedimento "in particolare oltre il 2019". Secondo l'agenzia di rating per il 2020 si attende inoltre un deficit "più vicino al 2,6%" già previsto in agosto rispetto al 2,1% del Pil indicato dall'esecutivo, a fronte anche di previsioni di crescita inferiori rispetto a quelle del governo. Per Fitch il Pil italiano dovrebbe crescere infatti dell'1,2% nel 2019 e dello 0,9% nel 2020, quando la nota di aggiornamento al Def parla rispettivamente dell'1,5% e dell'1,6%.
Tuttavia, il governo tira dritto, come ha ribadito il ministro dell'Interno Matteo Salvini: "La manovra non cambia". "Lo spread non arriverà a 400 pb, la vita vera non è lo spread, si adeguerà ad un'Italia che tornerà a crescere". E sulle ultime stime di Fitch taglia corto: "Gli imprenditori che fanno impresa, non qualche burocrate in qualche ufficio, ci ha detto che superando la legge Fornero si creeranno decine di migliaia di posti di lavoro. Questa è la promozione che mi interessa: che coloro che fanno impresa garantiscono migliaia di assunzioni nei prossimi mesi"
Dello stesso parere, Luigi Di Maio: "Tutti quelli che hanno promosso i governi precedenti, è buona cosa che boccino quelli attuali". E tornando sul differenziale dice: "Ci sono troppe persone dell'establishment che fanno il tifo per per lo spread a 400, ma i mercati vogliono più bene all'Italia di qualche politico italiano ed europeo. Lo spread a 400 è diventato un modo per terrorizzare i cittadini – ha detto a Radio Anch'io su Radio 1 – Se le banche italiane non sono solide, faremo delle politiche per consolidarle. Se si torna indietro si tradiscono gli italiani. Io sono dell'idea che il M5S ha sempre parlato di coraggio e obiettivo. Io voglio rendere felici i miei concittadini, non dobbiamo fossilizzarci sui numeri. Questa manovra è un atto di coraggio che l'Italia aspettava da anni. Non si può tornare indietro, io non lo accetto. Non rinuncio a quota 100 e alla riforma Fornero".
Nessun passo indietro dai vicepremier, quindi. Per Salvini: "Non farsi prendere dal panico che non esiste. Lo spread è qualcuno che in multinazionali e istituti finanziari importanti decide con un click compro o vendo. Ci sono pochi, grandi personaggi che sperano che l'Italia salti. L'Italia non salta, il Governo va avanti. Se qualcuno continua a speculare sull'Italia, sbaglia a farlo. Tutti contro l'Italia, perché in Italia ci sono aziende sane che qualcuno vuole comprare sottocosto. Penso a pezzi di Eni, di Enel. Complotto? Ma che complotto, non ci sono marziani – ha aggiunto il vicepremier – Non diamo soldi a tutti, ma questa manovra economica è l'inizio di un percorso diverso rispetto agli ultimi anni. L'Italia non si merita lo zero virgola degli ultimi anni per la crescita. Le stime degli ultimi anni hanno azzeccato? No. Ci vediamo tra un anno e i fatti sono parole vere rispetto alle parole di Salvini e alle stime di Bankitalia".
A Bruxelles la manovra sarà bocciata? "Penso che la debbano leggere, non gliel'abbiamo ancora mandata, non possono giudicare da qualche titolo che leggono sui giornali. Questa manovra è tanta roba. Appena arriverà a Bruxelles, immagino che la leggeranno. Secondo me, non potranno che prenderne atto perché troveranno interventi su investimenti, lavoro e crescita", ha commentato il leader leghista. E ancora: "Popolari e populisti possono essere una chiave di svolta in Europa, perché abbiamo alcune idee comuni. Con la Merkel, dipende da che atteggiamento avrà. L'Italia con noi al governo ha smesso di essere un pollo da spennare, come era considerata prima da Francia e Germania". Sull'accordo con i Cinquestelle in vista delle prossime elezioni europee, il leader della Lega ha replicato: "Sono altro, sono altri. Vero che non c'entrano nulla, come hanno detto, con Salvini, Le Pen e Orban. Abbiamo storia, cultura e storie diverse con il M5S".
Poi la precisazione: "Il decreto fiscale arriva entro la settimana. O venerdì o lunedì. Ci stanno lavorando in queste ore. Abbiamo ereditato rottamazioni del passato. Differenza tra pace fiscale e condono? Si può fare anche quello, non sono assolutamente schizzinoso ma stiamo parlando di persone che hanno fatto la dichiarazione dei redditi. La scelta è se far finta di niente o intervenire. Io al governo conto di starci per fare le cose".
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