Roma, 4 ago. (LaPresse) – L’aula del Senato procede spedita nell’esame del disegno di legge sulle riforme Costituzionali. Le votazioni si aprono con l’illustrazione degli emendamenti depositati all’articolo 3 del provvedimento. Presente solo la relatrice, Anna Finocchiaro, poiché il co-relatore, Roberto Calderoli, è assente per il lutto subito, a causa della scomparsa della madre.

In poco più di mezz’ora l’aula del Senato ha licenziato due articoli al disegno di legge di riforma costituzionale: l’articolo 3 e l’articolo 4.

ARTICOLO 3. Via libera all’articolo 3 del disegno di legge che riforma il Senato e il Titolo V della Costituzione. L’aula di Palazzo Madama ha approvato con 184 voti a favore, 12 contrari e 11 astenuti il capitolo del ddl Boschi che modifica l’articolo 60 della Carta costituzionale. Con le modifiche si stabilisce così la durata della sola Camera dei deputati, nella Costituzione si parlava anche del Senato, che sarà in carica 5 anni. Bocciati tutti gli emendamenti presentati tra cui quelli che intervenivano sulla nomina dei senatori nominati dal presidente della Repubblica (il numero previsto dal ddl è 5, non più a vita ma per massimo 7 anni).

ARTICOLO 4. Dopo il 3 anche l’articolo 4 è stato approvato con 184 voti favorevoli. L’articolo 4 modifica il 66 della Costituzione sui Titoli di ammissione dei componenti del Senato delle Autonomie.

ARTICOLO 5. Ok all’articolo 5 del ddl riforme relativo al vincolo di mandato. I voti favorevoli sono stati 188, mentre quelli contrari sono stati 14.

Il capitolo 5 modifica l’articolo 63 della Costituzione prevedendo che “il regolamento stabilisce in quali casi l’elezione o la nomina alle cariche negli organi del Senato della Repubblica possono essere limitate in ragione dell’esercizio di funzioni di governo regionali e locali”.

ARTICOLO 6. Disco verde dell’aula del Senato all’articolo 6 del ddl riforme relativo alle prerogative dei parlamentari. I voti favorevoli sono stati 195, mentre in dieci hanno votato contro.

L’articolo 6 modifica il 63 della Carta costituzionale coordinando le previsioni sul regolamento della Camera con la struttura del nuovo bicameralismo e prevedendo che i regolamenti di entrambi i rami del Parlamento debbano garantire “i diritti delle minoranze parlamentari”.

ARTICOLO 7. Il Senato approva anche l’articolo 7, in merito all’indennità parlamentare, del disegno di legge sulle Riforme costituzionali. I voti favorevoli sono stati 184 e 14 contrari.

ARTICOLO 8. Via libera dell’aula del Senato all’articolo 8 del disegno di legge sulle Riforme costituzionali con 194 sì e 10 contrari. Accantonati gli articoli aggiuntivi di relatori e governo che verranno discussi domani e che riguardano l’immunità dei parlamentari.

ARTICOLO 9. Via libera dell’aula del Senato all’articolo 9 del disegno di legge sulle Riforme costituzionali con 193 sì e 9 contrari. Bocciati tutti gli emendamenti depositati alla parte del ddl Boschi che riguarda la modifica dell’articolo 71 della Costituzione sull’iniziativa legislativa di Camera e Senato.

Con l’approvazione dell’articolo 9 al disegno di legge di Riforme costituzionale i nuovi senatori non percepiranno un’indennità. Secondo la modifica dell’articolo 69 della Costituzione, infatti l’indennità “stabilita dalla legge” spetta solo ai componenti della sola Camera dei deputati.

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