Roma, 20 apr. (LaPresse) – Esplode la piazza alla notizia della rielezione di Giorgio Napolitano al Quirinale. “Buffoni” e “mafiosi”, “vergogna”, sono gli slogan urlati da migliaia di persone che da ore si stavano concentrando davanti a Montecitorio. “Noi da qui non ce ne andiamo, occupiamo la piazza”, urlano da oltre le transenne di Montecitorio. “Vergogna”, continuano ad urlare. Intanto in aula, i grillini, in silenzio, per la proclamazione della conferma di Giorgio Napolitano al Colle si alzano in piedi e strillano a gran voce: “Rodotà, Rodotà”.

Poi, esaurito il voto in aula, i parlamentari grillini scendono in piazza Montecitorio per calmare gli animi dei manifestanti. Al di qua delle transenne fanno partire un lungo applauso, spronando la gente alla calma. Intanto le forze dell’ordine si pongono in tre schieramenti con elmetti e scudi. “Quello che vi chiediamo è di mantenere la massima calma. Noi continueremo a combattere in Parlamento le porcate che stanno facendo. Non la passeranno liscia”, dice Vito Crimi, capogruppo dei senatori del M5S ha parlato ai dimostranti in piazza Montecitorio, mentre l’atmosfera si surriscalda tra cori ed insulti.

I blindati delle forze dell’ordine intanto chiudono completamente piazza del Parlamento, mentre una folla sempre più nomerosa riempie tutte le vie laterali dietro la Camera dei deputati. Laura Boldrini e Pietro Grasso vengono contestati da fischi e urla, quando escono in auto dalla Camera per raggiungere il Quirinale.

La manifestazione del Movimento 5 Stelle, convocata inizialmente per le 19.30 a Montecitorio, si sposta a piazza del Popolo per motivi di sicurezza. Invasa anche piazza di Spagna. Intanto due cordoni in tenuta antisommossa chiudono il varco che da piazza dal Parlamento porta a via del Corso. Tutto il centro storico è blindato. Solo intorno alle 21, passate tre ore dall’annuncio della rielezione di Napolitano, la protesta in piazza Montecitorio si placa.

Ma restano militanti davanti a palazzo Chigi: hanno in mano i forconi di Carnevale e sventolano le bandiere del Movimento 5 Stelle. Sono circa un migliaio e cingono d’assedio piazza Colonna, bloccando il varco accanto a Palazzo Chigi. Megafono alla mano, gridano “dimissioni”, “chi non salta Bersani è”, “Napolitano non ti vogliamo”, ma su tutti gli slogan è “Tutti a casa”, quello più ripetuto. Ad unirsi al popolo viola, c’è una folla che intona cori e insulti. Poi parte un corteo spontaneo, fatto di semplici cittadini, ma anche di militanti dei centri sociali, che si stacca da piazza Montecitorio e cerca di raggiungere il Quirinale. Durante il tragitto, lungo via del Tritone partono fumogeni. Le forze dell’ordine sono schierate tutte intorno al Colle, sia all’ingresso che porta in via Nazionale sia a quello di via 4 Novembre.

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