Attacca l'M5S sui fatti dell'Atac. E dice: "C'è ancora molto da fare, ma non siamo finiti". Caso Fincantieri: "Macron fa l'interesse dlla Francia"

L'Italia non è un Paese finio" ma "sono ottimista" anche se "c'è molto da fare" per "aiutare chi non ce la fa e ridurre le diseguaglianza". C'è tutta la filosofia di Matteo Renzi nelle ultime frasi che il segretario del Pd ha pronunciato, oggi pomeriggio, davanti alla platea del caffè della Versiliana, a Marina di Pietrasanta, in provincia di Lucca.

Renzi, che era accompagnato dalla moglie Agnese e che rispondeva alle domande rivoltegli dal direttore de 'La Stampa' Maurizio Molinari, è apparso battagliero. E i suoi bersagli preferiti sono stati ancora una volta il Movimento 5 Stelle e 'il Fatto Quotidiano'. "Il Pd è oggettivamente la diga contro il populismo", ha detto il segretario del Pd. "Abbiamo visto – ha proseguito Renzi – che cosa accade nelle città governate dai 5 stelle. Sfido a trovare dirigente di Eni, Enel, Rai o altre per i quali io ho mai alzato il telefono per dire qualcosa sulla gestione di un'azienda. Ho scelto quello che ritenevo migliore e gli ho detto vai. Da qui a immaginare un governo a guida populista…".

Poi, ritornando sull'attualità, ha sottolineato: "Leggo sui giornali che consiglieri comunali segnalano aziende fornitrice all'Atac. E voi pensate che chi non riesce a organizzare un concerto, un morto e 1500 feriti, possa governare il Paese?. Il politico onesto non è solo quello che non ruba….".

E l'attualità lo ha riportato di nuovo al caso Consip, l'inchiesta in cui è indagato il padre Tiziano. "Questa storia non finisce qui e non può oscurare la vera storia. Se mio padre è colpevole, è giusto che paghi. Il punto è che la procura sospetta che ci sia stata la manomissione di atti che riguardavano il presidente del Consiglio. E quel presidente ero io. E questo è un atto eversivo. Ma hanno lasciato più tracce di Pollicino. Ma non mi fermeranno e non fermeranno il cambiamento", ha affermato il segretario del Pd commentando le nuove intercettazioni tra lui e suo padre pubblicate da 'il Fatto Quotidiano'. "Non so che cosa accadrà – ha aggiunto Renzi – quando e se mio padre sarà ancora archiviato. Dimostreranno che le intercettazioni erano regolari. La rilevanza penale di queste intercettazioni pubblicate non c'è. Chi le pubblica spiegherà perché le pubblica".

La politica estera e i rapporti tra l'Italia e la Francia, resi difficili in queste ore dalla vicenda Fincantieri e Stx, hanno trovato spazio nelle riflessioni odierne del segretario del Pd. "Ciò che sta facendo Macron – ha sostenuto – era ampiamente prevedibile. L'accordo su Fincantieri lo avevamo negoziato quando il nostro Governo era più forte. Ora Macron fa gli interessi del suo Paese. Se le regole lo permettono a lui, lo permetteranno anche a noi". Ma l'affondo non è rivolto al Governo. E anzi Renzi assicura che "sosterrò sempre il governo Gentiloni". Infine, nella giornata mondiale contro la tratta degli esseri umani, l'ex premier, oltre a sottolineare che "sbaglia chi parla di invasione" a proposito di migranti, ha affermato con forza che "se vedo un bambino che annega in mare, lo salvo e me ne frego dei sondaggi".

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