La ministra replica al leader della Lega: "Non si vota su mio padre"

Le scintille che hanno preceduto il faccia a faccia tra Maria Elena Boschi e Matteo Salvini alla fine ci sono state, ma non sulle ragioni del Si dell'una e su quelle del No dell'altro in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre. Dopo uno scambio di tweet in mattinata al vetriolo e un giallo ancora tutto da chiarire sul fatto se la ministra abbia annullato o no l'incontro, in realtà, mai fissato, nello spazio di Lilly Gruber, su La7, va di scena lo scontro Lega Nord -Pd, Salvini-Boschi. In mattinata Salvini annuncia su Twitter "CHE PAURA! A poche ore dal confronto… #boschiscappa #ottoemezzo. Ora aspetto @matteorenzi!". Silenzio da largo Chigi, poi Boschi 'cinguetta' "@matteosalvinimi dice che scappo dal confronto sulle riforme? Ok, cambio agenda e ci vediamo a 'Otto e mezzo'".

La ministra gioca la carta dei tecnicismi legati alla Riforma costituzionale per cogliere in castagna l'avversario, "basta leggere la Costituzione", dice spesso la titolare del ddl, e Salvini attacca con i temi a lui cari come gli immigrati e soprattutto i migliaia di risparmiatori "truffati e rovinati da banca Etruria di cui il papà del ministro è stato vicepresidente". La replica arriva piccata: "Al referendum non si vota su mio padre o sulle sanzioni che lui ha pagato regolarmente". Salvini attacca e chiama "signorina Boschi", lei lo etichetta come "quel giovanotto che è in Parlamento da quando andavo alle medie". Un botta e risposta che costringe la Gruber a chiamare la pubblicità.

La conduttrice di 'Otto e mezzo' riporta la discussione sulle motivazioni del confronto e alla fine Salvini spiega: "Voto 'no' perché la riforma è pasticciata. Sicuramente è un appuntamento imperdibile per gli italiani che vogliono mandare a casa Renzi e tornare ad un governo legittimo" e sul premier aggiunge: "Non penso che sia un dittatore. Non è all'altezza anche se lo volesse". La deputata dem difende la Riforma dicendo che con il voto del 4 dicembre "si tratta di scegliere se voler portare l'Italia nel futuro o lasciarla nel passato". Quando invece Salvini parla di "riforma pasticciata", richiamandosi al 'No', il ministro non ha dubbi: "Dire ai cittadini di dire 'no' con l'idea di fare un'altra riforma fra sei mesi è una bugia. Vorrei sapere con quale maggioranza la farete visto che M5s e Sinistra italiana hanno già detto di non essere d'accordo".

Alla fine la pace è fatta non sul Referendum ma sul Milan, squadra di calcio che accomuna i due avversari politici.  "Andiamo a vedere Fiorentina-Milan così vediamo il conflitto di interessi?". Chiede Salvini alla Boschi. "Questo volentieri – risponde la ministra – anche se ci sono già andata. Ero vestita di rosso e nero ed i fiorentini si sono arrabbiati". "Allora la porto a San Siro", la replica di Salvini. Tornando poi sull'argomento referendario Boschi in precedenza aveva spiegato che con Salvini la legano tre cose: "il Milan, il liceo classico ed il fatto che entrambi pensiamo che il quesito referendario vada bene così come è scritto".

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