Il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ospite di LaPresse è stato l’opsite del forum trasmesso in diretta sul sito e sul canale Facebook dell’Agenzia. Il governatore ha risposto alle domande del direttore Vittorio Oreggia e di Valentina Innocente. 

TAV – “In 140 giorni, complice la fortuna, la Tav si è sbloccata. E’ partita in modo irreversibile, non si può più tornare indietro. E’ un risultato straordinario per chi come me crede che la Tav sia un elemento su cui si gioca il futuro del Piemonte e dell’Italia intera”, ha detto il presidente  Cirio

GOVERNO REGIONE – “Mi accusano di aver fatto poche leggi, ma per me è un orgoglio. Ci hanno votato per togliere le leggi, non per farle. Ne abbiamo 1.000. Io ho respirato l’aria di Einaudi: meno leggi ci sono, meglio è. Tra un’ora e mezza in giunta voteremo per abrogare 34 leggi inutili della Regione Piemonte”

OLIMPIADI – “Rispetto Appendino come tutti gli avversari. Ma ‘Chiappendino’ (Chiamparino-Appendino) insieme non era un bene. Abbiamo perso le Olimpiadi per questo e i danni sono incommensurabili. La Regione ha lasciato fare ad Appendino per fariplay. Questo rimprovero a chi mi ha preceduto: noi le Olimpiadi, se ci fossi stato io sei mesi prima, non le perdevamo. Magari le perdeva Torino città, ma non il Piemonte”.

 “Quel che conta è il risultato, l’importante è entrare, anche dalla porta di servizio. Le Olimpiadi non ce le hanno rubate, le ha rifiutate chi governava. Non hanno vinto loro, abbiamo perso noi. Allora devi bussare e chiedere per favore di entrare. Io faccio fatica a farlo, ma devo recuperare ad un errore. Gli interessi del Piemonte sono superiori all’ego e all’orgoglio del presidente”. 

“E’ vero che le discipline non medagliate non medagliano, ma stanno acquistando sempre maggiore importanza. Abbiamo conquistato un’apertura grazie al mio rapporto personale con Zaia e Fontana”, ha aggiunto.

 AUTONOMIA – “In Piemonte ereditiamo una situazione timida sull’autonomia, la richiesta di Chiamparino era pallida. Per noi, invece, è vitale. Chiediamo autonomia su tutte le materie che la Costituzione ci permette di rivendicare. Siamo convinti che quel che facciamo noi è sempre meglio di quel che fa Roma. Le cose gestite da noi funzionano meglio e costano meno. Boccia ha detto datemi tempo. Fine anno va bene per partire, altrimenti poi partiamo per conto nostro”, ha detto il presidente del Piemonte.

“Se no – ha aggiunto – l’autonomia ce la facciamo noi, nel rispetto della legge. Iniziamo a lavorare con Fontana, Toti. Iniziamo a realizzarla nei fatti. Durante l’alluvione io non ho avuto bisogno di nessuno. La protezione civile piemontese è stata autosufficiente, e l’ho detto a Borrelli. Il Piemonte versa 10 miliardi di euro in più di quelli che riceve, la Sicilia ne riceve 10 in più di quelli che versa. E non ci si parli del principio di solidarietà nazionale, noi siamo i primi a saperlo, questa è la città dei santi sociali. La solidarietà ce l’abbiamo nel dna. Oggi dobbiamo dire che non ce la facciamo più. Un Piemonte sano aiuta gli altri, un Piemonte malato deve chiedere aiuto. Con Zaia, Toti e Fontana siamo pronti a ragionare su leggi comuni rivendicando l’autonomia”. “Quello che gestiamo noi viene gestito meglio di come viene gestito a Roma”

FORZA ITALIA –  “Il rischio che Forza Italia venga smembrata da Italia viva “c’è, è reale e ne siamo consapevoli. E’ un rischio legato anche alla volontà di disimpegno che Berlusconi, per ragioni anche di età, può mettere in campo. Però se uno di Forza Italia si lascia affascinare dalla Lega o da Fratelli d’Italia lo posso capire, uno che va con Renzi non lo capisco. Nel ’94 abbiamo fatto una scelta di campo, io ci credo tantissimo. Io gioco nel campo del centrodestra”

“Il patto del Nazareno Non si è realizzato. Renzi non è di centrodestra. E non mi piace la sua mancanza di affidabilità. La parola di Renzi è stata troppe volte sconfessata dai fatti e dall’azione politica”.

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