E definisci i margini di una futura coalizione: da Ap a Campo progressista

"Se perde il Pd, salta il sistema coalizione ma senza primarie il candidato premier sono io". Così su Repubblica il segretario del Pd Matteo Renzi in merito alla possibile coalizione di centrosinistra in vista delle prossime elezioni. "Abbiamo quattro margini di azione – elenca Renzi – Primo: il mondo centrista, dall'ex Scelta civica ad Ap, cattolici e moderati. Secondo: Forza Europa, i radicali, magari coinvolgendo anche personalità dell'attuale governo. Terzo: la galassia ambientalista, a cominciare dai Verdi e dall'associazionismo. Quarto: un mondo di sinistra che, senza voler tirare la giacchetta a qualcuno, credo ci sarà. E in più la rete di alcuni sindaci. Naturalmente con un baricentro forte: il Pd". Parlando degli obiettivi Renzi dice: "Penso che questa coalizione sia in tutti i collegi sopra il 30% e possa puntare altrove al 40%. Vedremo cosa farà il mondo di Campo progressista, per il quale le porte sono totalmente spalancate".

Mentre con Mpd, aggiunge l'ex premier, "hanno rotto loro e i loro leader non vogliono ricucire. La loro rottura si spiega solo con il risentimento. Però sottovalutano un dato: la seconda Repubblica era caratterizzata dall'idea che un leader fa un partito, poi se ne va e quel partito finisce. La vera novità del Pd è che non appartiene a un leader. Ci sarà anche tra dieci anni, ovunque saranno Renzi, Veltroni o Gentiloni. Questa comunità esiste, comunque. È quello che non hanno capito Bersani e D'Alema. E che, prima di loro, non aveva capito Rutelli. Loro se ne sono andati, il Pd c'è ancora. Ed è più forte di prima".

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