Roma, 9 set. (LaPresse) – “Il governo ha fatto cose buone ma un nodo c’è. Ha presente l’Ikea? Porti a casa un mobile smontato e devi montarlo. Nell’elenco di quelle riforme molti vedono ancora la scatola imballata e a quelli non puoi dire ‘abbiamo arredato casa’. Devi spiegare cosa dai oggi e come immagini il paese tra 5 o 10 anni.

Insomma dove lo porterai”. Così Gianni Cuperlo parla dell’azione del governo Renzi in una intervista a ‘Repubblica’. “Preferivo lo slogan ‘adesso’, gliel’ho anche invidiato a Renzi – ammette – che ora ha scelto il più moderato ‘passo dopo passo’. Ho l’impressione che bisogna osare. Il premier è capace ma è sulla pelle della gente la fatica a tirarci fuori dalla crisi peggiore del secolo”.

“Io dico che la strada è giusta – continua il deputato Pd – bene gli 80 euro, dimezzare i tempi della giustizia, mettere la scuola al centro, liquidare gli sprechi, tuttavia la scossa è anche nel ripensare la funzione dello Stato dopo decenni di cultura che voleva affamare la bestia. Certo bisogna fare scelte conseguenti ma dovrebbe dire qualcosa se la Fiat investe sui motori ibridi ma lo fa negli Usa, dove Obama ha posto quella come condizione per salvare l’auto. La patria del libero mercato indirizza le scelte di politica industriale. Non è che l’America ha scoperto il socialismo, è che dalla crisi devi uscire con una tua idea dello sviluppo e del futuro industriale e non può essere quella di prima. Allora sull’articolo 18 chiedo – conclude Cuperlo – la linea è quella della ministra Guidi e di Marchionne o quella di chi dice, ripartiamo da politiche redistributive e dalla creazione di nuovo lavoro?”.

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