Roma, 17 nov. (LaPresse) – “In questi giorni c’è chi dice ‘dovrebbero tornare tutti a casa loro’, ‘chiudiamo le porte’, ma io credo che chi diche ‘chiudiamo le frontiere’ dovrebbe avere il coraggio di dire che lo fai per tenerli dentro perché la maggior parte degli assassini sono nati e cresciuti in Europa. Hanno studiato in Europa hanno giocato a calcio con i nostri figli”. Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi nel corso della presentazione del settimanale ‘Origami’, nato dalla collaborazione tra ‘La Stampa’ e ‘LE 1’.

SFIDA SI VINCE CULTURALMENTE. “Certo che ci vuole una reazione, che devi prendere in considera qualsiasi tipo di intervento ma la sfida non la vinci con azioni militari, serve la costruzione di un atteggiamento culturale”.

AGGRESSIONE A NOSTRA IDENTITA’. Papa Francesco ha parlato di ‘terza guerra mondiale’? “Sono molto prudente sulle parole. Il Santo Padre è un punto di riferimento fondamentale anche per la politica estera. Io non utilizzo la parola guerra, è evidente che l’attacco di Parigi è strutturalmente un attacco militare”. Così Renzi durante la presentazione del settimanale ‘Origami’. Quanto accaduto “non è una guerra, ma una gigantesca aggressione alla nostra identità ha aggiunto – ha aggiunto – Io penso che obiettivo del terrorista sia ucciderci, se non ce la fa vuole farci vivere come dice lui. Di fronte a questa aggressione la dichiarazione di guerra tradizionale non ha luogo, non ha senso di esistere. Non può essere affrontata in modo singolo”.

NESSUNO IMMUNE DA TERRORISMO. “Nessuno di noi può prendersi il lusso di dire ‘tranquilli non c’è problema’, chi lo dice vive su Marte. I terroristi hanno colpito in tutto il mondo, anche in Australia. Qui da noi non si spara più per strada, non si uccidono i giudici, ma abbiamo vissuto quelle pagine. Nessuno può pensare di essere immune dal pericolo terrorismo, ma noi stiamo facendo la nostra parte per ciò che riguarda le forze dell’ordine”.

NO A LIBIA BIS. “Qualcuno dice che siamo troppo prudenti. Non siamo prudenti, stiamo solo ricordando a noi stessi quale è il nostro ruolo. Siamo determinati nostro ruolo ma non ci possiamo permette contro il terrorismo, ma una reazione non può portare a una Libia bis. L’unica cosa che non ci possiamo permettere è una Libia bis”, ha sottolineato il premier che ha aggiunto: “Abbassiamo i toni della politica interna. C’è un livello in cui c’è l’Italia tutta intera”.

FIDIAMOCI DI PUTIN. “Sì che possiamo fidarci di Putin. Sarebbe stato assurdo alzare una cortina di ferro tra noi e la Russia. Non possiamo immaginare di costruire l’identità dell’Europa contro la Russia”. Così il presidente del Consiglio nel corso della presentazione del settimanale ‘Origami’, nato dalla collaborazione tra ‘La Stampa’ e ‘LE 1’. “È assolutamente cruciale – ha concluso – che Putin partecipi a questa fase”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata