Questa sera cena di Stato alla Casa Bianca, il premier italiano accompagnato da Sorrentino e Benigni

Matteo Renzi è arrivato ieri a Washington per la cena di Stato di questa sera alla Casa Bianca con il presidente Usa Barack Obama che ha scelto il premier italiano come ultimo ospite straniero prima che scada il suo mandato. Insieme a lui vi parteciperanno la moglie Agnese Landini, l'ambasciatore Armando Varricchio e una delegazione di italiani eccellenti, dai premi Oscar Paolo Sorrentino e Roberto Benigni, al simbolo della creatività italiana nel mondo Giorgio Armani per continuare con la direttrice del Cern Fabiola Gianotti, il presidente dell'Anac Raffaele Cantone, la direttrice della sezione architettura e design del Moma Paola Antonelli, la sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini e la campionessa paralimpica Bebe Vio, scelta su cui avrebbe influito molto il parere della moglie del premier, Agnese.

La 'State dinner' – interamente coperta da fondi federali – rappresenta un alto riconoscimento da parte dell'amministrazione Usa a un leader straniero. Prima di Renzi vi furono Giulio Andreotti, Francesco Cossiga, Sandro Pertini e Romano Prodi. Un segno di quell'amicizia fra Stati Uniti e Italia mai stata così forte, per usare le parole di Obama citate dal presidente del Consiglio italiano. Sul tavolo oltre alla questione mediorientale, alla Russia e alla Siria – come anticipato dallo stesso Renzi -, ci saranno anche le riforme italiane e l'Europa con la ferita aperta della gestione dei migranti. Già nelle scorse settimane c'era stato l'endorsement del Segretario di Stato John Kerry al "grande riformatore" Matteo Renzi che però non hanno mancato di suscirare i malumori delle opposizioni esterne e interne al Pd. Resta da vedere cosa dirà Obama, se si pronuncerà.

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Senz'altro la stabilità italiana è fondamentale per ritagliarle un ruolo di rilievo in un'Unione europea sempre più divisa da nazionalismi che non piacciono agli Stati Uniti. Da canto suo, Renzi si è già espresso più volte a favore di Hillary Clinton, la candidata alle presidenziali sostenuta anche dagli Obama. Tant'è che si ipotizza un pranzo fuori programma mercoledì con interlocutori vicini alla campagna della Clinton. Un fitto programma caratterizza la tre giorni a Washington dove le bandiere italiane affiancano ovunque quelle statunitensi. Gli appuntamenti principali sono la conferenza bilaterale e la cena di gala alla Casa Bianca. Martedì l'intervento di Renzi alla John Hopkins University.

In mezzo, eventi grandi e piccoli. Per esempio, oggi, la First Lady Michelle Obama e la signora Agnese Landini saranno in tour alla Casa Bianca Kitchen Garden. Il tour comprenderà anche una speciale performance da parte degli studenti di una scuola che fa parte del Turnaround Arts, di cui Michelle Obama è presidente onoraria. Fra le note di colore di questa visita ufficiale, l'orto voluto da Michelle alla Casa Bianca, l'accompagnamento musicale della cantante Gwen Stefani (di origini italiane) e la cena affidata allo chef Mario Batali, cuoco tra i più ricercati di Manhattan.

ITALIA IN PRIMA LINEA. "L'Italia è in prima linea nell'affrontare la crisi dei rifugiati, che è una catastrofe umanitaria e un test della nostra comune umanità. Le immagini di tanti migranti disperati, uomini, donne e bambini, che affollano piccole imbarcazioni e annegano nel Mediterraneo, sono più che strazianti. L'Italia continua a svolgere un ruolo di leadership".  Così il presidente Obama in una intervista esclusiva a La Repubblica in occasione dell'arrivo del premier italiano per una cena di Stato alla Casa Bianca.  "Molti italiani hanno dimostrato la loro generosità accogliendo i rifugiati nelle loro comunità. Ma come ho detto al vertice dei rifugiati che ho convocato alle Nazioni Unite il mese scorso, poche nazioni in prima linea non possono sopportare da solo questo peso enorme". 

AGENDA RENZI COME OBAMA. "L'Europa sta affrontando tempi duri soprattutto negli ultimi anni: bassa crescita, la crisi dei rifugiati e la politica della Russia sempre più aggressiva: tutto questo crea sempre più spazio ai nuovi populismi. Un esempio è stato il voto di giugno del Regno Unito sulla Brexit. Il presidente Renzi è un grande sostenitore dell'Europa. La sua agenda pro crescita, per dare nuova luce all'Europa, e i suoi sforzi per evitare le divisioni, è anche quella che il presidente Obama supporta perché l'amministrazione Obama considera l'Europa uno dei più importanti partner". Lo ha detto il portavoce della Casa Bianca, presentando ieri la visita del premier Matteo Renzi a Washington per la cena di Stato con il presidente Barack Obama.
 

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