Milano, 24 giu. (LaPresse) – Il decreto sulla Pubblica amministrazione è in dirittura d’arrivo, almeno in parte. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dovrebbe infatti firmare oggi, riferiscono fonti di governo, uno dei dl, frutto dello spacchettamento avvenuto in questi 10 giorni del testo varato dal Consiglio dei ministri del 13 giugno. A confermarlo il ministro Maurizio Lupi, che oggi da Milano ha spiegato: “Il decreto avrà 10 articoli l’unico problema è che c’è stata la distinzione tra P.a.-semplificazione-Expo, e un altro decreto su competitività-sviluppo”. Il primo decreto, arrivato come testo definitivo tra ieri sera e questa mattina, all’esame del capo dello Stato ingloba infatti tutte le riforme della P.a. e quelle sull’anticorruzione, che investono Raffaele Cantone di più ampi poteri.
L’altro, di cui il Quirinale ha esaminato solo delle bozze, dovrebbe raccogliere invece tutte le misure che riguardano ambiente, agricoltura e sviluppo. In questi 10 giorni infatti non vi è stato uno stallo sul decreto, bensì un lavoro accurato del provvedimento, lavoro che avrebbe trovato il suo apice nel corso dell’incontro tra Napolitano e il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il 16 giugno scorso. Al centro del colloquio infatti proprio i provvedimenti esaminati in Consiglio dei ministri, varati e da varare. In quella occasione lo stesso Napolitano avrebbe ribadito al premier la sua poca propensione per i decreti omnibus, e quei 120 articoli ne avevano tutta l’apparenza. Ecco allora la scrematura, riferiscono i ben informati, e il rimando ad altri provvedimenti di materie che ben poco hanno a che fare con la semplificazione della Pubblica amministrazione.
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