Roma, 12 lug. (LaPresse) – “La verità è che la comunità internazionale, dal dopo 11 settembre 2001, non è riuscita ad affrontare e ad avviare a soluzione con mezzi politico-diplomatici nessuna crisi e non è riuscita a disinnescare nessuna sfida”. Così il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un’intervista sul quotidiano ‘La Stampa’ a firma del direttore Mario Calabresi, dopo i fatti gravi che insanguinano il Medioriente. E specifica: “Un’invasione della Striscia di Gaza costituirebbe una escalation dalle conseguenze imprevedibili”.

“SERVE UN ORDINE MULTIPOLARE”. “Quali errori si siano compiuti è ovviamente materia di discussione politica prima di tutto all’interno degli Stati Uniti”, ha aggiunto poi Napolitano. “Al di là di queste dispute quello che obiettivamente si può rilevare – ha detto il Presidente – è che non si è dispiegato e perseguito con efficacia un progetto più generale di consolidamento di un nuovo ordine multipolare”.

“SEMESTRE UE DOVRA’ COSTRUIRE STABILIZZAZIONE”. “Questo – dice Napolitano – non potrà essere un semestre solo di affari interni della Ue, in relazione ai problemi dell’economia, per decisivi che siano, ma deve essere anche un semestre di forti impulsi europei per costruire una prospettiva di stabilizzazione e pacificazione a Est e Sud dell’Europa”.

“CON LA CRISI SACRIFICATA LA POLITICA ESTERA EUROPEA”. “Purtroppo – spiega – in questi lunghi anni di crisi finanziaria ed economica, la dimensione della politica estera e di sicurezza comune europea è rimasta drammaticamente sacrificata e ciò nonostante sia stato istituito, con il Trattato di Lisbona, l’Alto rappresentante e sia nato un embrione di servizio diplomatico comune”. “Ma oggi – aggiunge il Capo dello Stato – coltivare questo spazio è diventato essenziale: lo si chiede all’Europa da diverse parti e in modo particolare da una presidenza americana ben consapevole di non poter supplire, come nel passato, a insufficienze europee specie nel campo della sicurezza”.

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