Città del Vaticano, 8 giu. (LaPresse) – Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, accompagnato dalla moglie Clio, è arrivato questa mattina in Vaticano per la sua prima visita ufficiale a Papa Francesco. Il capo dello Stato è stato accolto dall’Inno di Mameli. Alla Sala del Tronetto, Napolitano è stato accolto dal Papa che lo ha invitato ad entrare nella biblioteca per il colloquio privato.

Al termine dell’incontro, il Papa si è rivolto a Napolitano spiegando che “il momento storico che stiamo vivendo è segnato anche in Italia, come in molti altri Paesi, da una crisi globale profonda e persistente, che accentua i problemi economici e sociali, gravando soprattutto sulla parte più debole della società. Preoccupanti appaiono soprattutto i fenomeni quali l’indebolimento della famiglia e dei legami sociali, la decrescita demografica, la prevalenza di logiche che privilegiano il profitto rispetto al lavoro, l’insufficiente attenzione alle generazioni più giovani e alla loro formazione, in vista anche di un futuro sereno e sicuro”.

Dal canto suo, Napolitano ha salutato il pontefice affermando che il popolo italiano lo sente vicino e che è già “figura familiare e cara agli italiani, ai fedeli e ai cittadini romani ai quali si è presentato come loro vescovo”.

Per il capo dello Stato “il nostro è un paese che, pur tra quelli classificati fra i ricchi, ha delle aree povertà estesesi negli ultimi anni di crisi come non succedeva da decenni”, per questo “è tempo di riflessione e cambiamento” richiesti soprattutto dalla condizione giovanile per esprimere “solidarietà e giustizia”. “La necessità di una nuova visione dello sviluppo dell’economia e della società – ha spiegato Napolitano – si pone per l’Europa nel suo complesso, stimolandone drammaticamente l’unione e chiamandola ad una piena comprensione delle nuove realtà emergenti e delle istanze ancora inascoltate dei popoli di diversi continenti rimasti nel passato ai margini dello sviluppo mondiale. Il cambiamento che s’impone in Italia non può non toccare anche comportamenti diffusi, allontanatisi gravemente da valori spirituali e morali che soli possono ispirare la ricerca di soluzioni sostenibili per i nostri problemi, di prospettive più serene e sicure”.

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