Il decesso è arrivato per complicazioni respiratorie

E' morto per complicazioni respiratorie all'età di 92 anni il politologo e sociologo Giovanni Sartori. Nato a Firenze il 13 maggio del 1924, era Albert Schweitzer Professor Emeritus in the Humanities alla Columbia University di New York  e professore emerito dell'Università di Firenze. Si era laureato in Scienze politiche e sociali a Firenze nel 1946 e negli anni è stato docente in numerose università, oltre che saggista e commentatore dell'attualità politica. In campo accademico, Sartori può essere considerato uno dei principali autori nel campo della Teoria della Democrazia, dei sistemi di partito e dell'ingegneria costituzionale.
Autore di decine di saggi, nel corso della sua attività accademica ha ricevuto otto lauree ad honorem. Sul suo sito internet campeggiava il motto: "Il mondo è diventato così complicato che sfugge alla comprensione anche degli esperti".

Proprio a Sartori si devono i termini per descrivere le leggi elettorali 'Mattarellum' e 'Porcellum', poi entrati nel linguaggio comune, e un'aspra critica della riforma ideata dal governo Renzi. "E' un sistema spagnolo 'bastardo', con un doppio turno che non si capisce a cosa serva e un premio di maggioranza troppo a alto – aveva detto – Italicum proprio non mi va. Sa di treno. Al momento proporrei Bastardellum. Ma si intende che si può trovare di meglio". Caustica anche la definizione che aveva dato del ventennio berlusconiano, che aveva ribattezzato "sultanato".

È stato sposato con la nobildonna Giovanna di San Giuliano e, nell'autunno 2008, si è fidanzato con l'artista Isabella Gherardi, con la quale si è unito a nozze nell'ottobre del 2013. Dal 12 maggio 2016 gli è dedicata una sala nella biblioteca del Senato, alla quale ha donato un importante fondo librario.

Tra i primi a esprimere cordoglio, è stato il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni che ha ricordato Sartori "per la scienza e l'intelligenza corrosiva con la quale questo studioso illustre ha dato mappe e nomi alla politica per provare a ritrovare se stessa".

"Grazie professore, è stato un grande onore conoscerla. Da voce autorevole e indipendente, ha dato lustro al nostro paese", così comincia l'affettuoso saluto del presidente del Senato Pietro Grasso: "E' stato uno dei massimi politologi del nostro tempo, un grande intellettuale che ha dato lustro al nostro paese nelle più prestigiose università al mondo. La sua è stata una voce autorevole e indipendente che ha rafforzato e nutrito l'opinione pubblica. Di lui – prosegue Grasso – mi hanno colpito la passione e la lucidità con le quali ancora affrontava i temi della vita politica. Pochi mesi fa ha donato migliaia di suoi volumi al Senato per metterli a disposizione dei tantissimi studenti e cittadini che frequentano ogni giorno la nostra biblioteca. Grazie professore: è stato un grande onore ascoltare le sue riflessioni, leggere i suoi articoli e studiare i suoi volumi". E il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: "E' stato maestro della scienza della politica – spirito libero e indipendente – ha sempre incoraggiato e insegnato la formazione del giudizio critico. La molteplicità delle sedi in cui ha sviluppato ed esposto il suo pensiero – scientifiche, didattiche, giornalistiche – lo ha reso autorevole protagonista del confronto culturale sulle istituzioni, non soltanto in Italia, contribuendo al rigore del dibattito sulla democrazia".
 

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