La parola chiave secondo il titolare del Viminale è "integrazione"

E' un Marco Minniti "emozionato" quello che per la prima volta si reca alla Grande Moschea di Roma per partecipare al convegno 'Musulmani italiani insieme per una società coesa'. Il ministro dell'Interno, alla presenza del presidente del centro islamico culturale d'Italia Khalid Chaouki e di altre alti rappresentanti della comunità islamica nazionale, ribadisce che non c'è "incompatibilità fra Islam e costituzione italiana".

La parola chiave secondo il titolare del Viminale è "integrazione" e il paese "che sa meglio integrare è quello che sa meglio costruire una politica di sicurezza". Minniti pone poi l'accento sul 'Patto per l'Islam' da lui firmato con i rappresentati delle comunità islamiche italiane. Un patto è non una legge perché: "ci vuole prudenza nell'affrontare questioni religiose con leggi dello Stato. E' un terreno scivoloso". Un'intesa di carattere costituzionale potrebbe essere, invece, il "punto di approdo" se il patto "si rafforzerà con la crescita di un'identità di un Islam italiano".

Nel corso del suo intervento Minniti loda anche il lavoro fatto da Papa Francesco per il dialogo interreligioso il cui presupposto fondamentale è quello di affermare "che non è consentito a nessuno di uccidere in nome di Dio". Sempre sullo stesso argomento l'Italia, spiega: "Può dare più degli altri perché nel nostro Paese abbiamo un'immigrazione relativamente più recente e la possibilità di non dove fare ogni giorno i conti con un passato di carattere coloniale".

Un pensiero condiviso in toto da Khalid Choauki. "Noi ribadiamo in modo chiaro la nostra adesione ai valori della Repubblica che sono assolutamente conciliabili alla nostra fede religiosa a partire dalla libertà e dalla non violenza", argomenta. Allo stesso tempo però la comunità islamica italiana si dice "stanca" di "essere confusa con quello che si legge sui giornali". Per Chaouki: "i musulmani italiani possono ambire a diventare un modello, un ponte di dialogo con tutto l'islam europeo". "In questi anni – aggiunge – abbiamo lottato affinché si facesse differenza fra le delinquenza, la criminalità e l'Islam". Quello che, secondo il presidente del centro islamico culturale d'Italia, "rischia di segnare il nostro percorso di costruzione di un percorso di convivenza" è "il clima di paura che da molti anni è stato associato alla parola Islam". Al termine del convegno Minniti, dopo essersi tolto le scarpe, si è fatto accompagnare in una visita all'interno della Moschea.

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