Il capo dello Stato nei paesi baltici ricorda che negli ultimi dodici mesi l'Italia ha avuto l'85 per cento di sbarchi in meno

L'Europa nella sua interezza deve affrontare tutti i temi che la riguardano, senza focalizzare l'attenzione sui migranti, che è solo uno dei problemi. Sergio Mattarella sbarca nei paesi baltici, toccando per prima la Repubblica di Lettonia, dove irrompe l'annuncio dell'Austria, pronta a blindare i suoi confini meridionali. Il capo dello Stato non può non intervenire ribadendo, forte anche dell'appoggio del presidente lettone Raimonds Vejonis, che l'immigrazione è "un fenomeno di così grande portata che nessun Paese può affrontarlo singolarmente".

Durante il colloquio con il suo omologo, Mattarella ricorda che negli ultimi dodici mesi l'Italia ha avuto l'85 per cento di sbarchi in meno, e questo "ci permette di guardare al fenomeno con razionalità, ma per far questo bisogna che sia governato insieme all'Unione, altrimenti ci travolgerà tutti". Rilevante, in questa fase, il ruolo dell'Africa, su cui andrebbero concentrate le attenzioni dei Paesi membri. Bisogna risolvere il problema in loco, con l'organizzazione di campi per i richiedenti asilo – è il ragionamento di Mattarella – attraverso i quali stroncare i trafficanti di esseri umani e aprire i canali di arrivo controllati in simbiosi con i corridoi umanitari che sono già in essere. "Bisogna recuperare il senso di un destino comune" è l'incipit condiviso anche da Vejonis.

Ripartire quindi dall'ultimo Consiglio europeo, su cui dal Colle trapela un giudizio positivo, grazie a un risultato definito "incoraggiante" dal punto di vista politico in quanto, in una discussione difficile e complessa, "non si è arrivati a una rottura". Serve affrontare "tutte le sfide importanti che abbiamo di fronte in questo periodo storico: quella dell'immigrazione, ma anche quella della sicurezza, quella dell'ambiente e della crescita economica contro le crisi finanziarie". È su tutti questi temi che l'Europa è chiamata "ad una solidarietà più intensa e più forte", trovando "ulteriore slancio nella sua integrazione e nella sua politica comune".

Al centro della visita di Mattarella c'è anche anche il rapporto con l'Alleanza atlantica, cui le Repubbliche baltiche tengono molto. Tra qualche giorno, l'11 e 12 luglio a Bruxelles, si terrà il vertice Nato, e sarà affrontato l'ampio tema della sicurezza, che in realtà abbraccia anche il fenomeno migratorio. Mattarella, di fatto, sottolinea "l'importanza dell'Allenza atlantica per quanto riguarda sia le frontiere orientali, che quelle del Mediterraneo". Su questa linea, quindi, si chiede un'azione del Patto atlantico non solo sul mar Baltico, che durante la Guerra Fredda era un confine 'caldo', ma anche sul 'Mare Nostrum'. "La sicurezza di ciascun Paese dell'Alleanza o dell'Unione è anche sicurezza degli altri Paesi – sottolinea -. Per questo che vi è una collaborazione a cui l'Italia partecipa intensamente e con convinzione e con il ministro degli esteri Moavero, che mi accompagna, abbiamo confermato gli impegni assunti nella Nato per garantire la sicurezza". 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata