Non è stata una giornata facile per il governo gialloverde, dopo che la Commissione Ue ha bocciato la manovra italiana. Il ministro Tria invita tutti alla calma

Nessun fulmine a ciel sereno, ma certo non è stata una giornata facile per il governo gialloverde, già alle prese con il caos in aula alla Camera sul decreto Anticorruzione. E se Matteo Salvini prova a minimizzare scherzando "ho la casella postale quasi piena", di letterine di Bruxelles, "io aspettavo anche quella di Babbo Natale", la situazione è seria e a palazzo Chigi lo sanno tutti. Quello che trapela, tra un'apparizione pubblica e l'altra dei principali vertici di governo divisi tra convegni e lavori parlamentari, è che ci sarà qualche limatura, qualche piccola modifica. Un segno di buona volontà, insomma, nei confronti di Bruxelles, per confermare la volontà di dialogare su un tema seguito con grandissima attenzione dal Colle come da tutte le istituzioni comunitarie e non solo. Ma non c'è la volontà di stravolgere l'impianto della manovra, quella 'strada diversa' proposta per aumentare la crescita e solo dopo diminuire il debito di cui il governo ha fatto praticamente una bandiera. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, la illustrerà per l'ennesima volta a Jean-Claude Juncker nella cena di sabato sera, a Bruxelles, sottolineando intanto che "l'Unione Europea parla del debito del 2017, quindi di quello del precedente governo" e che "noi siamo sempre convinti della nostra manovra, della solidità del nostro impianto di politica economica e quindi sarò ben disponibile a valutare con lui i passaggi successivi". Lo scontro totale, questo a Roma è ben chiaro, non converrebbe a nessuno, né all'Italia che rischia sanzioni e stop ai fondi, né a Bruxelles che uscirebbe comunque ammaccata dalla vicenda, proprio in campagna elettorale.

Dialogo dunque è la parola che ricorre, e non è un caso se è al ministro dell'Economia Giovanni Tria, titolare dei dossier e primo pontiere con l'Ue, che spetta il compito di invitare utti alla calma in una giornata in cui sarebbe sin troppo facile alzare i toni. "Ritengo che la drammatizzazione del dissenso tra Italia e Commissione europea danneggi l'economia italiana e di conseguenza l'economia europea", è il monito del titolare del Mef che si dice "rammaricato" per la decisione della commissione e convinto che la manovra "assicuri il totale controllo dei nostri conti pubblici" e "garantisca in ogni caso anche l'obiettivo della riduzione del rapporto Debito-Pil". E aggiunge: "Stiamo parlando di una divergenza su un obiettivo di deficit che è in fondo contenuto, noi stiamo parlando di decimali".

L'appello di Tria è raccolto solo in parte. "Risponderemo educatamente, ormai è uno scambio fitto", ironizza Salvini aggiungendo però che "all'Europa chiedo rispetto per il Popolo Italiano, visto che paghiamo ogni anno almeno 5 miliardi in più di quello che ci torna indietro". Luigi Di Maio assicura che "sia noi che l'Europa vogliamo la stessa cosa: ridurre il debito. E l'Unione europea si convincerà che, per raggiungere l'obiettivo, abbiamo scelto l'unica strada che funziona".

L'annuncio dell'Ue, intanto, apre la strada a una nuova ondata di critiche al governo. Per il presidente di Confindustria la bocciatura "non è una novità" ed è evidente che "non è solo l'Ue" a dire no alla ricetta economica del governo. Ad attaccare a muso duro è anche Silvio Berlusconi, secondo cui "Prendersela con l'Europa per questo è come prendersela con il medico che certifica una malattia". A preoccupare, continua il leader forzista, è il giudizio degli investitori e dei risparmiatori, che si sono già pronunciati" e che trarranno dalla bocciatura "ulteriori motivi di diffidenza verso l'Italia". Il Pd invece chiede un'informativa urgente del governo in Parlamento, richiesta su cui c'è già la disponibilità del presidente Conte. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: