Roma, 27 feb. (LaPresse) – Il modello siciliano? “E’ semplice, improntato al dialogo e, soprattutto, alla trasparenza”. Parola di Valentina Zafarana, consigliera e portavoce del Movimento 5 Stelle a palazzo dei Normanni. Il bilancio dei primi sei mesi di legislatura dell’isola da parte dei 15 rappresentanti grillini, racconta, è più che positivo: “Studiamo ogni provvedimento e, se ci sono degli aspetti positivi, lo approviamo”, spiega. Solo alcuni giorni fa, ad esempio, è andata così con il Muos (Mobile User Objective System, sistema di difesa satellitare): dopo settimane di tira e molla e grazie alle pressioni grilline, la giunta Crocetta ha bloccato l’iter autorizzativo dell’impianto militare americano di Niscemi (Caltanissetta).

“Era importante mettere un punto fermo – spiega Zafarana – fino a quando non abbiamo avuto delle certezze in questa direzione, noi non ci siamo mossi dalle nostre posizioni”. La trattativa è stata meno serrata per quel che riguarda la mozione sul ponte sullo Stretto di Messina. “In questo caso – racconta la portavoce grillina – il dialogo è stato maggiore, il provvedimento era di Ferrandelli (consigliere Pd, ndr) e noi lo abbiamo solo emendato. Abbiamo inasprito il testo – ammette – ma la collaborazione c’è stata”.

Vittoria a 5 stelle anche per la chiusura di ‘Arsea’, Agenzia regionale siciliana per le erogazioni in agricoltura nata nel 2006 con lo scopo di fare arrivare agli agricoltori dell’isola i i fondi dell’Unione europea e diventata uno dei simboli della ‘Sicilia degli sprechi’ perché rimasta inoperosa, se pur dotata di direttore generale e stipendi che gravavano sul bilancio regionale. “Ci si lamenta sempre che la Regione non ha i soldi, e allora non dobbiamo finanziare enti inutili – spiega -. Ci siamo comportati come un padre di famiglia”. La mozione votata dal Movimento 5 Stelle, in questo caso, in realtà era stata presentata dal Pdl, ma conteneva alcune “imprecisioni”, che sono state tempestivamente corrette grazie agli emendamenti grillini.

“La collaborazione tra noi e la Giunta Crocetta – sottolinea ancora Zafarana – è una rete che si costruisce giorno dopo giorno, sui singoli provvedimenti, ma anche sui principi di fondo da cui questi nascono. Se ci sono le condizioni positive, perché non dovremmo avallarli?”. Niente passi falsi, però. “Di fronte a iniziative sbagliate, ad agevolazioni ai politici ci blocchiamo immediatamente”.

E’ già successo? “E’ successo il 29 dicembre, con la proroga ai precari. Si voleva estendere il provvedimento a precari che precari non erano e noi li abbiamo estrapolati con un emendamento. Il nostro ‘no’ c’è già stato. Succederà ancora”, assicura Zafarana. La sicurezza è la stessa quando le si chiede se il modello siciliano sia replicabile su scala nazionale. “Penso proprio di sì – risponde – il Paese ha bisogno di tanti e tali riforme che in Parlamento non ci si potrà mettere i bastoni tra le ruote”. Conflitto di interessi, corruzione e legge elettorale prima di tutto. Poi si vedrà. “Non possiamo più permettere che continuino a fare, in modo oligarchico, quello che facevano prima”. Quanto alla possibilità che Grillo accetti dal Pd qualche ministero o, addirittura, la premiership in cambio della fiducia, Zafarana non ha dubbi: “Non succede, non è possibile. Noi non ragioniamo così, ci sarebbe una rivoluzione interna”.

La giovane portavoce grillina – ha 33 anni ma rispetto a deputati e senatori a 5 stelle può vantare ormai ben sei mesi di esperienza politica – incoraggia poi i suoi colleghi a Roma: “Si impara in fretta. E’ faticoso – ammette – non ci sono orari. Ma ne vale la pena”.

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