Roma, 3 gen. (LaPresse)- “E’ un tema tragico che mi tocca particolarmente, purtroppo si muore ancora di parto, ma è inaccettabile che ciò avvenga per inefficienza o carenze di sicurezza”. Così il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin, che, in un’intervista all’Unità, ricorda di aver inviato gli ispettori nei tre ospedali sotto accusa: “Sono a lavoro sui singoli casi diversi l’uno dall’altro” accaduti sotto le feste “e stiamo aspettando le relazioni caso per caso, avremo presto una valutazione in base agli esami autoptici e anche sull’efficienza delle strutture sanitarie coinvolte, come di ciò che è avvenuto prima che queste donne arrivassero in ospedale”.

“Le ultime statistiche Ocse – ricorda Lorenzin – rivelano che partorire in Italia è relativamente sicuro in linea generale. Secondo la rivista Lancet del 2010 l’Italia è il paese con una bassa mortalità materna: 10 decessi ogni 100mila nati vivi. Il Belpaese è quindi in linea con i valori medio-bassi degli altri paesi europei, come Francia e Gran bretagna. Sicuramente ci sono zone critiche dove serve un impegno rigoroso di tutti i soggetti istituzionali”. Sottolineando che “le strutture affidabili sono quelle che registrano oltre 500 parti all’anno”, il ministro ricorda che “l’ottimo ovviamente è in quelle strutture che hanno tutto. E’ un indice di affidabilità, anche perché nei casi in cui si dovesse verificare qualche complicazione si è pronti ad intervenire subito, senza dover trasferire la paziente in gestazione in una struttura più attrezzata rispetto a quella in cui si è già ricoverati. Pensi ad alcuni punti nascita che stiamo chiudendo che fanno poco più di 100 parti l’anno, non possono garantire di certo l’asssisenza necessaria”.

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