Il governo dell'isola ha respinto la richiesta della capitaneria di porto italiana. Toninelli: "Disumani, è lo specchio dell'atteggiamento dell'Europa"

La Lifeline, nave che ha 239 migranti a bordo dall'alba di mercoledì, ha scatenato un nuovo braccio di ferro tra Italia e Malta, come era già accaduto con un'altra imbarcazione, la Aquarius, poi arrivata domenica scorsa in Spagna grazie all'apertura del porto di Valencia voluta dal premier Pedro Sanchez.

Anche stavolta il ministro degli Interni, Matteo Salvini, ha puntato il dito contro La Valletta perché la Lifeline si trova nella zona SAR ('Search and Rescue') di competenza dell'isola. "Per sicurezza di equipaggio e passeggeri, abbiamo chiesto che Malta apra i porti", ha detto. La richiesta è stata inoltrata ufficialmente a La Valletta dalla Capitaneria di porto italiana, ed è appoggiata dal ministro per le Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli.

Lo stesso Toninelli, però, ha riferito che Malta non ha intenzione di aprire i suoi porti, e quindi non farà sbarcare i 239 migranti a bordo della Lifeline. "Il centro di coordinamento dei soccorsi di La Valletta ha rifiutato qualsiasi tipo di intervento, se non il soccorso mirato a pochi casi di prima emergenza", ha spiegato il ministro. Per Malta, si tratta di un un caso 'post-SAR', dunque non di imminente pericolo. A parere di Toninelli questo comportamento è "assurdo", dato "che stiamo parlando di una nave con un carico circa cinque volte superiore le proprie effettive capacità". Su Facebook il pentastellato ha tuonato contro la "disumanità di Malta che è "lo specchio dell'atteggiamento dell'Europa".

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata