Roma, 30 lug. (LaPresse) – “La situazione in Libia preoccupa enormemente: tre anni dopo la rivoluzione, il Paese è sfinito da lotte intestine che il debolissimo governo centrale non riesce a fermare”. Lo afferma in una nota Andrea Manciulli (Pd), vicepresidente della commissione Esteri della Camera e capo della delegazione presso l’assemblea della Nato. “E’ necessario che di Libia si parli – prosegue – perché noi, come Italia, risentiamo dei problemi che attanagliano le coste del Mediterraneo. In questo senso ha fatto bene il presidente Renzi a porre l’attenzione su questo Paese e spronare una maggiore coscienza del problema in Italia”.

“Una Libia instabile – spiega Manciulli – non solo pone rischi energetici, ma anche terroristici e migratori per il nostro Paese. La conquista delle basi militari da parte dei gruppi jihadisti non è solo un problema politico interno, ma ci riguarda direttamente. E’ ormai noto, infatti, il coinvolgimento delle bande armate nel traffico di esseri umani e negli sbarchi sulle nostre coste”.

“Un’azione rapida e concreta dell’Unione europea e della Nazioni unite – conclude Manciulli- è quindi necessaria e fondamentale per creare condizioni di pace e scongiurare che il fallimento dello Stato consegua al fallimento della diplomazia. I fronti aperti nel Mediterraneo sono così numerosi e i problemi così evidenti che perfino un bambino si renderebbe conto dell’assenza dell’Europa”.

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