Milano, 17 gen. (LaPresse) – Nell’inchiesta milanese sulle quote latte “non ci sono politici o funzionari pubblici indagati”. Lo ha assicurato il procuratore aggiunto Francesco Greco, titolare del dipartimento della procura di Milano che indaga sui reati finanziari. Per Greco quelle di ieri sono state “perquisizioni personali” sul luogo di lavoro e nelle abitazioni dell’assistente di Umberto Bossi, Daniela Cantamessa, e della segretaria amministrativa di Torino del Carroccio, Loredana Zola, e non perquisizioni alle sedi della Lega.

“Si è trattato di perquisizione presso terzi – ha spiegato Greco – per il reato di bancarotta della cooperativa Lombarda per cui stiamo procedendo”. E’ una “bancarotta grave – ha aggiunto – perché ci sono passi da 100 milioni di euro e sono soldi che in un certo senso sono stati sottratti allo Stato”. Il procuratore ha tenuto a precisare che “c’è stata piena collaborazione da parte della dirigenza della Lega e le cose che si potevano trovare sono state trovate”. Secondo Greco, inoltre, a sollevare il problema che alcune stanze e documenti fossero coperti da immunità parlamentare sono stati gli stessi militari della guardia di finanza che hanno effettuato le perquisizioni.

“Al momento non è stato aperto alcun fascicolo per corruzione – ha proseguito Greco – ma c’è solo un’indagine per bancarotta” e nel registro degli indagati sono stati iscritti solo Alessio Crippa e altri 3 amministratori della cooperativa Lombarda. Ad un giornalista che gli ha chiesto perché siano stati sentiti come testimoni numerosi esponenti della Lega durante le indagini, Greco ha risposto che è stato “per ricostruire il giro delle società, volano di altre società che si occupano delle quote latte”. Secondo quanto si apprende, tuttavia, un fascicolo per corruzione sarebbe stato aperto ma non vi figurerebbero indagati.

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