Roma, 23 apr. (LaPresse) – Via libera dell’aula della Camera alla questione di fiducia posta dal Governo sul decreto lavoro con 344 sì e 184 no. I deputati presenti in aula e che hanno votato sono stati 528. La maggioranza era fissata a quota 265. Il voto finale sul provvedimento si terrà domani alle 12.

Il testo che sarà sottoposto al vaglio dei deputati è quello emendato in Commissione dove sono state apportate dal Pd modifiche digerite a malincuore da Scelta Civica e dal Nuovo Centrodestra che preannuncia modifiche in Senato. Il Ncd di Angelino Alfano aveva minacciato di non votare il provvedimento così come uscito dalla Commissione, minacce poi ritirate. In particolare l’ex ministro del Lavoro Maurizio Sacconi (Ncd) ha insistito per tornare alla prima versione della legge, più morbida sulla flessibilità. E Forza Italia ha accusato apertamente la maggioranza di essere troppo spostata a sinistra. Insomma la battaglia prosegue dentro e fuori la maggioranza con la Lega e Fdi che parlano di riforma “inutile” e Sel che, dal fronte opposto, avrebbe voluto maggiori garanzie per i lavoratori.

Tra le modifiche apportate dalla Commissione Lavoro che hanno scatenato le tensioni compaiono la riduzione da 8 a 5 volte delle possibilità di rinnovare i contratti a termine nell’arco di 36 mesi, l’obbligo per le aziende con più di 30 dipendenti di assumere il 20 per cento degli apprendisti, l’incremento delle risorse per i contratti di solidarietà, il diritto di precedenza per le donne in maternità sulla stipulazione di contratti successivi nella stessa azienda.

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