
Il 27 dicembre la Costituzione italiana compie 70 anni. Un testo che nasce dalle ceneri della Seconda Guerra mondiale, che detta diritti inviolabili e doveri inderogabili di ciascun individuo.
Per comprenderla appieno è da lì che si deve partire, dalla Resistenza e dalla Liberazione: anche se il testo "è sempre giovane", afferma il presidente del Senato, Pietro Grasso. La seconda carica dello Stato ricorda che la democrazia, conquistata a fatica dopo il ventennio fascista, "non è un qualcosa che, una volta raggiunta, si può considerare come definitiva".
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La Carta, quindi, è "ancora un programma aperto, un ideale, una speranza, un lavoro da compiere". La prima parte "vive e progredisce" perché l'equilibrio dei poteri, fissato nella seconda parte, è un "principio riconosciuto da tutti". Le modifiche, che pure ci sono state in passato - ricorda il presidente del Senato - "non hanno mai scalfito la centralità del Parlamento e la sua fondamentale attività nel legiferare e controllare l'operato del Governo".
Mercoledì per la prima volta il testo originale della Carta madre della Repubblica torna nella Sala di Palazzo Giustiniani dove - il 27 dicembre 1947 - fu promulgata dal Capo dello Stato Provvisorio Enrico De Nicola e controfirmata dal Presidente del Consiglio dei Ministri Alcide De Gasperi, dal Guardasigilli Giovanni Grassi e dal Presidente dell'Assemblea Costituente Umberto Terracini.
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