Roma, 22 nov. (LaPresse) – “Se entriamo nel merito del Jobs Act vediamo che non c’è riforma più di sinistra”. E’ quanto sostiene il premier Matteo Renzi in una lettera inviata, e pubblicata oggi, al quotidiano ‘La Repubblica’, aggiungendo che ci troviamo in “un mondo nel quale la selva di contratti precari e precarizzanti deve essere disboscata, semplificata”. “Penso che il modo più utile per difendere i diritti dei lavoratori – spiega Renzi – sia quello di estenderli a chi ancora non ce li ha, di aprire le porte di uno spazio rimasto troppo chiuso per troppi anni. Altrimenti qualcuno ci deve spiegare perché con tutto l’articolo 18 abbiamo una disoccupazione a doppia cifra che cresce in questo paese”.

“Il Pd sa da che parte stare”, cioè da quella “dei più deboli, dalla parte della speranza e della fiducia in un futuro che va costruito insieme”, afferma ancora il premier nella lettera, aggiungendo: “Ho sempre rivendicato, con fierezza ed orgoglio, l’appartenenza del Partito democratico alla sinistra, alla sua storia, la sua identità plurale, le sue culture, le sue radici. Per questo ho spinto al massimo perché il Pd, dopo anni e anni di dibattito, fosse collocato in Europa dove è adesso, dentro la famiglia socialista della quale oggi, grazie al risultato delle ultime elezioni, è il primo partito con oltre 11 milioni di voti”. “So che ‘Repubblica’ – spiega il presidente del Consiglio – non vuole farci un esame del sangue, come invece pretenderebbe qualcuno anche dalle parti del sindacato”. Ma Renzi conferma “profondo rispetto per il lavoro e per i lavoratori che il sindacato rappresenta”.

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