Roma, 3 dic. (LaPresse) – La legge delega sul lavoro “vuole fare del contratto a tempo indeterminato il perno essenziale della nuova situazione”, ha dichiarato Giuliano Poletti, ministro del lavoro e delle politiche sociali, durante il discorso con cui ha posto la questione di fiducia in Aula al Senato sulla delega al governo per il Jobs act, ricordando che “su 100 avviamenti al lavoro (parlo di avviamenti, non di posti di lavoro) oggi abbiamo 85 avviamenti con contratti a tempo determinato e di tutte le altre tipologie similari e 15 a tempo indeterminato”. Per favorire i contratti a tempo indeterminato, ha spiegato il ministro, “abbiamo bisogno di una norma più flessibile, aperta e gestibile sul piano normativo e di un dato di convenienza sul piano economico. Altrimenti il dato di fatto non è quello che succederà, non è la paura di ciò che accadrà, perché noi dobbiamo chiederci cosa è accaduto già oggi”.

“Oggi – ha aggiunto Poletti – la pluralità di queste tipologie contrattuali e il fatto che tra di loro siano economicamente disallineate ha provocato una cannibalizzazione, nel senso che molte imprese competono tra loro non nel miglioramento della qualità del prodotto, dell’efficienza, dell’efficacia e così via, ma in una rincorsa finalizzata a catturare la tipologia contrattuale più economica. Ma se lasciamo che le cose stiano così, il sistema imprenditoriale del nostro Paese non migliorerà nella sua capacità competitiva globale, avrà sempre più problemi”. “Anche qui – ha continuato il ministro – abbiamo bisogno di dare una sistemata a un terreno di confronto e competizione tra le imprese, che avvenga sul piano della competizione e non sulla rincorsa al ribasso delle tipologie contrattuali ‘più competitive’ in termini di flessibilità e costo, che è quanto è accaduto effettivamente in questi anni”.

Per fare ciò, ha spiegato Poletti,”abbiamo deciso di destinare nella legge di stabilità 1,9 miliardi di euro per la decontribuzione, per i primi tre anni, dei contratti a tempo indeterminato e abbiamo deciso di ridurre la base imponibile Irap del costo del lavoro dei contratti a tempo indeterminato”, un “segno chiaro della volonta di questo governo”, secondo il ministro.

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