Il presidente del Senato entrata nel dibattito politica-magistratura sul referendum e invita ad abbassare i toni

Referendum, riforme, politica e magistratura. Continuano a intrecciarsi gli elementi che hanno riscaldato il dibattito politico negli scorsi giorni, soprattutto alla luce della posizione dei magistrati su temi politici. "Credo che tutti debbano poter esprimere le proprie opinioni su un tema fondamentale quale la costituzione, anche i magistrati, ma tenendo sempre presenti il rispetto dei ruoli e delle istituzioni, senza esasperare i toni. Ottobre è lontano, dobbiamo arrivarci approfondendo il dibattito e non alimentando lo scontro" ha sottolineato il presidente del Senato, Pietro Grasso, rispondendo a Bari a chi gli chiede un commento alla vicenda che riguarda le prese di posizione di alcuni magistrati sul referendum costituzionale.

Ieri era entrato nel merito anche il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini: "C'è un divieto a partecipare a campagne politiche per i magistrati. C'è invece un diritto a esprimere opinioni. Questoreferendum si è caricato di significato politico, ci sono ragioni per avere più cautela" aveva detto sul caso del membro del Csm Piergiorgio Morosini per una intervista al Foglio poi smentita dallo stesso Morosini.

CLIMA INFUOCATO. "Non abbiamo bisogno di un clima infuocato intorno alla magistratura" ha detto Legnini facendo poi un auspicio : "Si deve al più presto approvare la legge sulla prescrizione".  "Non posso partecipare al dibattito politico, ma posso dire che il partito piu garantista della storia repubblicana è stato il Pci" aveva precisato Legnini. "C'è un divieto a partecipare a campagne politiche per i magistrati. C'è invece un diritto a esprimere opinioni. Questo referendum si è caricato di significato politico, ci sono ragioni per avere più cautela" ha concluso.

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