Una scelta che trova sempre più spazio dopo lo stallo post consultazioni

La matassa non si sbroglia. Al secondo giro di consultazioni, per il Colle è chiaro: così la situazione non si smuove. E allora l'ipotesi di un mandato esplorativo si fa sempre più concreta. Se si dovesse optare per questa via, con ogni probabilità l'incarico andrebbe a uno dei presidenti del Parlamento, Roberto Fico o Elisabetta Alberti Casellati.

Casellati sarebbe la seconda donna ad avere la responsabilità di esplorare una soluzione alla crisi di governo, dopo Nilde Iotti. Era il 1987, quando Iotti fu chiamata a dirimere la tensione tra Dc e Psi. Fu la prima donna e la prima esponente comunista ad avere un incarico del genere.

I PRECEDENTI – La prima volta che nella travagliata storia della Repubblica si rende necessario cooptare un 'esploratore' è nel 1957. Si tratta di Cesare Merzagora, chiamato da Giovanni Gronchi dopo le dimissioni di Antonio Segni. Merzagora lascia l'incarico a un governo Dc guidato da Adone Zoli.

Nuove dimissioni di un esecutivo – quello di Antonio Segni – crisi appena tre anni dopo. E' il marzo del 1960 e al Quirinale c'è ancora Gronchi. Questa volta l'incarico va a Giovanni Leone, che porta alla nomina del governo di Fernando Tambroni.

Nel 1986 è Francesco Cossiga ad aver bisogno dell'aiuto di Amintore Fanfani, presidente del Senato, dopo le dimissioni di Bettino Craxi. Una crisi risolta con un governo Craxi bis.

Neanche  due anni dopo, Cossiga chiede a Giovanni Spadolini di sbrigliare una nuova crisi, con un mandato che poi porta a un quarto esecutivo guidato da Giulio Andreotti.

Nel 2008, dopo le dimissioni di Romano Prodi, Giorgio Napolitano chiede al presidente del Senato, Franco Marini, di cercare il consenso per la riforma della legge elettorale. Non c'è, e si arriva al quarto governo Berlusconi.

Nel 2013 Bersani ha una maggioranza risicata in Senato e il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano escogita il pre-incarico, affidandolo al segretario del Pd: per la prima volta, il mandato esplorativo non va a un'alta carica dello Stato, ma a un politico. Non riuscendo a ottenere una maggioranza per il governo Bersani, Napolitano trova un modo per prendere tempo fino alla nuova elezione del Capo dello Stato – verrà rieletto lui – e dà vita a due commissioni di lavoro, i '10 saggi'. All'interno c'è Giancarlo Giorgetti, nome che in questi giorni aleggia nell'aria, nell'ipotesi in cui Mattarella dovesse preferire un pre-incarico al governo esplorativo.

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