Roma, 27 lug. (LaPresse) – “Il presidente del Consiglio Renzi con la sua intervista ad ‘Avvenire’ azzera quell’inutile chiacchiericcio di chi ogni giorno richiama elezioni anticipate pericolose per il Paese”. Lo dichiara il responsabile del programma del Nuovo Centrodestra Renato Schifani. “E conferma, dall’altro lato – aggiunge -, che avevamo ragione a non aderire alla deriva di Fi e di continuare nel solco tracciato da Berlusconi delle larghe intese per dare continuità alla legislatura, avviando così una stagione di riforme, nella quale oggi il leader di Forza Italia è a tutti gli effetti protagonista”.

“Renzi nella sua intervista – afferma Schifani -, oltre a prendere atto onestamente che la nostra economia ancora non ha invertito la rotta, individua le tappe lungo le quali si svilupperà quel percorso di mille giorni, a cui, come ha chiarito ieri Angelino Alfano, il Nuovo Centrodestra ha intenzione di contribuire in maniera costruttiva e daprotagonista. Tre anni nei quali puntiamo, tra le altre priorità, a realizzare alcune nostre battaglie come la riduzione fiscale, la semplificazione burocratica e la riforma della giustizia”.

“Sulle misure a favore delle famiglie – afferma – c’è un impegno da parte del governo a intervenire sia in sede di legge di Stabilità e sia nella delega fiscale, affinchè il bonus degli 80 euro sia allargato anche ai nuclei familiari e calcolato in base al numero dei figli. Per quanto riguarda le unioni civili non siamo contrari al riconoscimento di alcuni diritti anche per le coppie omosessuali, ma deve essere chiaro che non saremo disposti a discutere di adozioni da parte di coppie gay e comunque no a matrimoni. Mentre sulle riforme, anche se siamo d’accordo che approvarle ad agosto o a settembre non cambierà nulla, auspichiamo che in Senato il voto arrivi prima della pausa estiva, per dare ai cittadini e al Paese un segnale”.

“Per questo – conclude Schifani – mi auguro che da parte delle opposizioni ci sia senso di responsabilità, ritirando tutti gli emendamenti ostruzionistici e lasciare quelli che affrontano effettivamente il merito delle vere proposte emendative, concentrando lì il dibattito. E infine anche sul lavoro daremo il nostro contributo, e prendiamo atto della disponibilità di Renzi di non aggrapparsi ai totem e di discutere nel merito e quindi anche dello stesso articolo 18”.

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